Fa il medico senza laurea riconosciuta e permesso di soggiorno: nei guai

Inchiesta nella sanità privata, un cittadino serbo deve rispondere di esercizio abusivo della professione. Indagati anche un celebre cardiochirurgo e un terzo: avrebbero coperto la situazione

Una sala operatoria (foto d’archivio)

Una sala operatoria (foto d’archivio)

Ravenna, 24 aprile 2015 - Un cittadino serbo è indagato per esercizio abusivo della professione medica. Assisteva un celebre cardiochirurgo in un’equipe medica di aritmologia cardiaca attiva nella sanità privata. Ma non aveva permesso di soggiorno nè una laurea riconosciuta in Italia.

Con lui sono indagati con l’ipotesi di concorso sia il cardiochirurgo sia un’altra persona: avrebbero coperto la situazione pur a conoscenza del fatto che il Ministero non aveva convertito il titolo di studio conseguito in Serbia dal collaboratore e che l’uomo era per di più irregolare.

L’indagine - scattata a febbraio e coordinata dai Pm Alessandro Mancini e Cristina D’Aniello - ha portato ieri alla perquisizione di una clinica del Ravennate e di un struttura milanese con acquisizione da parte dei carabinieri del nucleo Lavoro e della Guardia di Finanza di materiale definito utile alle indagini.

Secondo quanto riferito dalla Procura, il serbo, in Italia da oltre cinque anni, ha partecipato a centinaia di interventi per i quali sono in corso valutazioni tra cui pure alcuni eventuali falsi in cartella. Non è escluso che a breve il numero degli indagati possa crescere.