La Messa è finita

Ravenna, 17 maggio 2015 - Si chiude il capitolo dell’ex don Desio. Di lui, nessuno vuole più sentir parlare, nessuno. Eppure chiudere un capitolo non significa dimenticare un dramma devastante per tutti: un paese, i suoi abitanti, soprattutto le piccole vittime e le loro famiglie e anche per la Diocesi di Ravenna, che da una simile sberla fatica ancora a riprendersi.

Mai più una storia simile e mai più soprattutto quegli errori, quella permissività che hanno permesso a Giovanni Desio di fare quello che voleva senza che nessuno lo fermasse.

Le responsabilità sono antiche, a partire dal campanello d’allarme della famosa poesia morbosa, ma chissà quant’altro ci sarà ancora da scoprire. L’altro giorno in redazione è saltato fuori un libro che Desio pubblicò nel 2008, con tanto di entusiasta prefazione firmata dall’allora arcivescovo Verucchi.

Un passo del post scriptum del signor Giovanni Desio letto con gli occhi di oggi mette oggettivamente i brividi: «Nella quiete del mio ufficio parrocchiale interrotta dal gioioso vocìo dei bambini nel cortile dell’oratorio...». Già, i bambini: affidati a lui, alla Chiesa. E traditi. Lunga sarà la salita per recuperare la fiducia perduta, ma a Casal Borsetti un nuovo viaggio è iniziato.