Marito geloso minaccia la moglie col fucile

Il ravennate la spaventava per costringerla ad avere rapporti sessuali con lui. È stato arrestato dai carabinieri

Moglie minacciata, intervengono i carabinieri (foto d'archivio Germogli)

Moglie minacciata, intervengono i carabinieri (foto d'archivio Germogli)

Ravenna, 29 luglio 2016 - Schiaffi, pugni, calci, cinghiate. E perfino un fucile appoggiato sul divanetto di casa sia per imporre il suo potere in famiglia che per essere più persuasivo quando le chiedeva rapporti sessuali che lei non voleva. Un racconto quello fatto da una donna che mercoledì ha portato all’arresto del marito cinquantenne da cui da mesi si era distaccata.

L’uomo è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare notificatagli nella sua abitazione dagli stessi carabinieri dell’Investigativo che avevano fatto le indagini coordinate dal pm Angela Scorza.

I due, entrambi italiani, erano stati sposati per tanti anni. In un giorno di inizio della scorsa primavera la donna si era sentita improvvisamente male sul lavoro. E così, aiutata dalle colleghe, aveva raggiunto il pronto soccorso. Qui era emerso che il malore era stato indotto in buona sostanza da una crisi di panico. E così la donna aveva iniziato a raccontare quale potesse essere la ragione del suo disagio.

Al centro delle sue descrizioni – poi ripetute in denuncia davanti ai carabinieri – c’era sempre il marito che a suo dire sin dai primi tempi dopo il loro matrimonio, aveva iniziato a malmenarla e a imporle rapporti sessuali. Aveva parlato anche di quel fucile adagiato sul divanetto e interpretato come un monito. Motore di tutto, sempre secondo la signora, era perlopiù la gelosia.

La donna, ora assistita dall’avvocato Cristina Magnani, aveva quindi deciso di lasciare l’abitazione coniugale.