Addio Mosaico Film Festival, l’ironia di Marescotti

Marescotti: "Bakkali mesi fa aveva garantito la conferma, poi questo addio"

Ivano Marescotti

Ivano Marescotti

Ravenna, 3 maggio 2016 - La soppressione del Mosaico d’Europa film festival stupisce e incuriosisce l’attore Ivano Marescotti che, pur vivendo ormai lontano da Ravenna a causa dei suoi impegni lavorativi, non rinuncia, «per ragioni affettive e di cittadinanza», a seguire «con attenzione le questioni culturali di Ravenna ed in particolare, quelle legate al cinema». Per questo dopo aver letto sui giornali che il Mosaico Film festival non si farà più, esprime tutta la sua perplessità in una lettera.

«Leggo sulla stampa locale – scrive Marescotti – di un nuovo festival cinematografico, il Sound Screen Film Fest, niente di più bello e auspicabile, gli do il benvenuto. Se non che, poco dopo, leggo la dichiarazione dell’assessora alla cultura ‘Il mosaico film festival ci saluta’. Non riesco ad immginare un festival che saluta, dove va? E chi ce l’ha mandato e perché? Forse impermalito da un nascente concorrente? Un caratteraccio…».

Il Mosaico d’Europa film festival Marescotti lo conosce bene, perché, racconta, ha avuto «il piacere di essere chiamato, assieme a personalità di fama nazionale», a far parte della giuria alla sua prima edizione. «All’epoca – ricorda sempre Marescotti – ho contribuito a premiare ‘Il vento fa il suo giro’ di Giorgio Diritti quando ancora quel film era sconosciuto ai più. Era un bel festival, semplice, basato su una formula efficace, piccolo, ma di grande contenuto culturale. Avrebbe forse avuto bisogno di più risorse economiche che permettessero di svilupparsi e imporsi maggiormente, di avere ospiti sempre più qualificati e importanti. Quelli necessari per richiamare il grande pubblico che la politica sempre invoca».

Il festival, aggiunge, aveva partner molto importanti come la Fice, l’associazione delle sale d’essai d’Italia e addirittura, ultimamente, persino il patrocinio dell’Accademia del Cinema Italiano, David di Donatello. Un festival in pieno sviluppo dunque, atteso dalla città di Ravenna, anzi ‘uno dei più attesi’ tra gli eventi culturali. «Ora però – osserva Marescotti con stupore – lui ‘ci saluta’. Anzi, direi che se ne va senza salutare. Verrebbe spontaneo trattenerlo per la giacca un attimo, per chiedergli: perché?».

E se lui non volesse rispondere l’attore di Bagnacavallo suggerisce di chiederlo direttamente all’assessora alla cultura Ouidad Bakkali.

«Leggo testualmente – conclude Ivano Marescotti – nella nota di presentazione nel catalogo dell’ultima edizione del festival nel 2015, a firma di Ouidad Bakkali: ‘Nonostante le risorse siano sempre più ridotte siamo felici di aver salvaguardato questo appuntamento importante che si consolida come uno dei più attesi nel già ricco panorama culturale… Un cinema che porta alla riflessione, alla visione del bello… ecc. ecc’. Parole chiare che dicevano chiaramente del consolidamento di un festival così caro al Comune e così atteso dalla città. Era la fine di novembre, cioè quattro mesi fa. Cosa è successo in queste ultime settimane, alla vigilia di nuove elezioni, per far sì che il Mosaico film festival, così consolidato e atteso, se ne vada sgarbatamente senza salutare? Qualcuno ce lo dirà? Penso che ne avremmo il diritto. Credo che queste siano domande che chiunque si porrebbe».