Muore al corso di zumba, Valentina uccisa da un infarto fulminante

Il commosso saluto davanti alla sua scuola (FOTO), poi il ritorno in Calabria

LA ‘PROF’ Valentina Melchionda

LA ‘PROF’ Valentina Melchionda

Ravenna, 6 marzo 2015 - Un infarto miocardico fulminante. L’autopsia svolta ieri mattina sul corpo Valentina Melchionda (Foto) porta luce sulla tragedia che martedì scorso ha spezzato la vita dell’insegnante 39enne. La donna stava facendo un corso di Zumba dentro la palestra Gymnasium di via Marani quando, a cinque minuti dal termine della lezione, si è accasciata a terra perdendo conoscenza. A nulla è valsa la corsa dei medici in ospedale, dove la donna è morta un’ora dopo l’incidente. Dopo l’autopsia, la salma è partita ieri mattina per Paola, la città calabrese nella quale Valentina era nata, dove questa mattina alle 10.30 si terrà il funerale.

Ieri mattina a Cervia davanti all’Istituto di via Caduti per la Libertà (foto), colleghi e studenti hanno rivolto l’ultimo saluto a Valentina Melchionda. Presenti anche il primo cittadino Luca Coffari e i dirigenti scolastici dei due istituti comprensivi di Cervia oltre a numerose famiglie degli alunni. Il feretro partito dall’obitorio di Ravenna alla volta di Paola si è fermato per alcuni minuti davanti alla scuola media, dove Valentina ha insegnato per più di cinque anni.

Erano da poco trascorse le dieci quando la campanella dell’istituto ha suonato due volte e i docenti insieme agli studenti hanno abbandonato le aule per raggiungere il carro funebre nel piazzale. Qui tutti sono esplosi in un interminabile applauso e molti in un pianto a dirotto. Amatissima, la professoressa ha lasciato un enorme vuoto nel cuore dei suoi alunni che ieri brandivano coloratissimi cartelli con disegni, poesie, brani di canzoni e citazioni ‘rubate’ dalla sua bacheca Facebook.

Uno in particolare non poteva che colpire l’attenzione mentre a bordo del carro venivano caricate tutte le insegne e le lettere che gli alunni hanno scritto per la famiglia della professoressa: «Siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più e ciò che non sarebbe accaduto se non fossimo esistiti» la citazione dal film di Samdereli vergata a pennarello e postata dalla professoressa solo pochi giorni prima di morire. Poi, quando anche l’ultima mano ha sfiorato la bara, lo sportello del carro funebre si è richiuso con tutti i messaggi, i ricordi e i pensieri che hanno accompagnato questa piccola e discreta cerimonia laica, ma di una solennità quasi religiosa nel dolore e commozione espresse dai partecipanti. E Valentina è ripartita, per sempre.