Via Gulli cambia volto col murales: più luce con un'esplosione di colori

Ridipinta la facciata di una palazzina. Il risultato? Originalissimo FOTO

Uno dei murales

Uno dei murales

Ravenna, 22 aprile 2015 - Ci sono facce tristi di donne e di uomini con i baffi. Ma anche di topi che sembrano usciti da un fumetto, di maschere africane, di scheletri col cappellino, di gatti e molto altro. La facciata della palazzina di via Fiume, all’angolo con via Tommaso Gulli, ha cambiato faccia grazie all’estro e al talento di Jim Avignon, artista tedesco famoso in tutto il mondo che per tre giorni ha lavorato incessantemente con colori e pennelli. Insieme a lui, ad aiutarlo, Giuseppe Ciantia, e Marco Miccoli, dell’associazione culturale Indastria. La realizzazione del murales, per la quale non sono stati utilizzati finanziamenti pubblici, ha suscitato curiosità ed entusiasmo tra gli abitanti del quartiere ed è stata ripresa da SkyArte, in città con una sua troupe dal 18 fino ad oggi per realizzare un documentario sulla street art legata al territorio. Quello dedicato al murales di Avignon sarà solo uno degli otto documentari sulla street art nelle città italiane che la televisione produrrà e trasmmetterà dopo l’estate. Sono state scelte otto città nelle quali la street art ha un ruolo importante, tra queste anche Ravenna, che l’anno scorso ha ospitato la prima edizione del festival dedicato a questa forma d’arte. I documentari sono a cura di David Diavù Vecchiato, in collaborazione con la Level33. FOTO

A Ravenna il progetto è stato accolto dall’associazione culturale Indastria in collaborazione con l’assessorato alle politiche giovanili, e Jim Avignon, che è anche musicista, domenica sera si è esibito sulla spiaggia dell’Hana-Bi a Marina di Ravenna. Il murales è stato concluso ieri pomeriggio, attorno alle sei, tra la curiosità dei passanti. Negli ultimi tre giorni in tanti si sono fermati a chiedere, hanno scattato foto col cellulare, sono rimasti un po’ col naso all’insù per vedere Avignon lavorare sul carrello elevatore. È partito dall’alto, venendo sempre più giù. Al centro della facciata le finestre. Ieri pomeriggio una, al terzo piano, era aperta. Da quella del secondo piano un signore si è affacciato per chiedere se avevano finito. «In realtà – spiega Marco Miccoli di Indastria – abbiamo iniziato a preparare il progetto già da parecchie settimane. E abbiamo coinvolto ovviamente i residenti delle palazzina, per chiedere loro il consenso». Hanno accettato con entusiasmo tutti, o quasi. Solo qualcuno ha storto un po’ il naso. «Alla fine però – prosegue Miccoli – abbiamo cercato qualcuno che, davanti alle telecamere di Sky, spiegasse perché era contrario al progetto, ma non abbiamo trovato nessuno».

Quello all’angolo tra via Fiume e via Gulli è solo il primo di una serie di murales che potrebbe trasformare radicalmente il quartiere. «In occasione della seconda edizione del Festival dedicato alla street art – ha annunciato Miccoli – verranno decorati con murale altre cinque palazzine del quartiere. Le abbiamo già individuate».