Scomparso nel 1945, nessuna traccia dei resti di Argelli

Alfonsine, la Procura indaga per omicidio e occultamento di cadavere dopo la denuncia del figlio. Le ricerche della salma hanno dato esito negativo

Alfonsine: le ricerche dei resti di Giuseppe Argelli, scomparso nel 1945 (Foto Zani)

Alfonsine: le ricerche dei resti di Giuseppe Argelli, scomparso nel 1945 (Foto Zani)

Alfonsine (Ravenna), 12 febbraio 2016 - Hanno scavato per ore nei pozzi della zona senza tuttavia riuscire a trovare alcuna traccia della salma dello scomparso. Non hanno dato esito le ricerche a Borgo Fratti di Alfonsine dei resti di Giuseppe Argelli, il vigile urbano del posto sparito 71 anni fa dopo essere uscito di casa scortato da due partigiani per andare a prendere delle medicine a Ferrara.

Dopo avere nei giorni scorsi drenato il terreno che si trova a ridosso del fiume Senio e vicino a vecchie scuole elementari, gli investigatori in mattinata alla buon’ora, alla presenza anche dei carabinieri del nucleo Investigativo, hanno scavato per alcune ore nei punti là dove poteva essere stato interrato il vigile.

Sulla vicenda i pm Alessandro Mancini e Lucrezia Ciriello avevano aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio volontario e occultamento di cadavere in seguito alla denuncia presentata alla locale caserma dei carabinieri del figlio dello scomparso, il signor Tomaso di Cervia, che all’epoca aveva 10 anni e che la mattina del 7 febbraio 1945 verso le 8.30 vide il padre, nemmeno 40enne, uscire di casa accompagnato da due uomini del locale comitato di liberazione, entrambi già morti, per non fare più ritorno.

L’impulso per la denuncia, fatta a maggio, era a sua volta arrivato dallo scrittore ravennate Gianfranco Stella che in un libro, ‘I grandi killer della liberazione’, grazie alla segnalazione fattagli da una sua fonte (il figlio di un partigiano) aveva indicato sia i possibili autori dell’omicidio del vigile urbano che il punto di occultamento del cadavere.