Infermiera, oggi pomeriggio la sentenza

La giuria si è ritirata in camera di consiglio Ecco le modalità di decisione della Corte d’Assise

Daniela Poggiali (foto Corelli)

Daniela Poggiali (foto Corelli)

Ravenna, 11 marzo 2016 - È il giorno del giudizio, il giorno della verità per le sorti dell’ex infermiera Daniela Poggiali, accusata di avere ucciso con un’iniezione di potassio Rosa Calderoni all’ospedale di Lugo. La giuria si è ritirata in camera di consiglio per decidere le sorti dell’imputata: il verdetto è atteso per il tardo pomeriggio.

Ricordiamo che la corte d’Assise è composta in totale da otto giudici: due togati e sei popolari. Questi ultimi sono stati estratti a sorte tra i cittadini iscritti in un apposito albo comunale. I requisiti sono la cittadinanza italiana, la buona condotta morale, il diploma di licenza media inferiore e un’età compresa tra i 30 e i 65 anni. Non possono ricoprire questa funzione i ministri di culto, i magistrati, le forze di polizia e in generale gli addetti della macchina giustizia. La corte è presieduta da un giudice togato (in questo caso Corrado Schiaretti); accanto a lui c’è un altro togato indicato come giudice a latere (Andrea Galanti).

Entrambi indossano la toga mentre i popolari sono contraddistinti da una fascia tricolore. Tutti e otto assieme formano un unico collegio e decidono in maniera congiunta sia sulle questioni di merito che su quelle di diritto contribuendo alla sentenza con parità di voto. I primi a votare sono i popolari a partire dal più giovane. Non è necessario che la decisione sia unanime. E nel caso di parità, prevarrà la sentenza più favorevole all’imputata.