Giovedì 25 Aprile 2024

Morti sospette in ospedale, l’inchiesta si allarga a tutto il reparto

Nuovo filone, si prefigura il concorso in omicidio: «Chi non fermò la Poggiali?»

Una delle foto choc dell'infermiera Daniela Poggiali con una paziente

Una delle foto choc dell'infermiera Daniela Poggiali con una paziente

Ravenna, 29 gennaio 2015 - Un Poggiali-bis. Perché mentre Daniela Poggiali sedava, purgava e, per la Procura, uccideva i pazienti, qualcuno nel reparto di medicina generale magari sapeva e non ha mosso un dito. «Alla Procura ora spetta una altro compito: ci impegneremo con ogni sforzo possibile per verificare se tutto questo poteva essere evitato. E se sì, da chi non è stato evitato», annuncia il procuratore capo Alessandro Mancini, deciso a «esercitare ogni sforzo possibile per arrivare ad accertare la verità». Si apre un nuovo filone d’indagine sulle morti sospette all’Umberto I di Lugo. C’è un fascicolo per ora senza indagati. Ma in astratto potrebbero profilarsi il concorso in omicidio o, in subordine, il favoreggiamento. In entrambi i casi il compito della Procura sarà particolarmente duro: provare il dolo, la semplice negligenza potrebbe non bastare.

«Vediamo – spiega Mancini – se qualcuno, alla luce dei dati offerti dalla consulenza statistica (servizi nelle pagine a seguire; ndr) avrebbe potuto intervenire e non l’ha fatto». Perché «questo fenomeno – 139 decessi con lei in servizio su 191 – difficilmente è inquadrabile nel concetto del chiacchiericcio o del gossip da ospedale». Possibile, insomma, che in quel reparto nessuno si fosse accorto di nulla? Eppure che la dipendente Poggiali fosse ‘atipica’ ora è lampante anche agli occhi dei giudici bolognesi del Riesame: «Già da qualche tempo – scrivono –, presso il reparto di medicina generale dell’ospedale di Lugo aleggiava tra le infermiere un clima di sospetto e soggezione nei confronti della Poggiali». La nuova inchiesta, oltre a quella ‘madre’ sull’omicidio Calderoni, si somma alle altre: tre medici indagati per la comunicazione tardiva di quello ‘strano’ decesso. I furti e l’altra – più fragile – del vilipendio di cadavere per le foto col morto. Siamo solo all’inizio.