Cervia, Matteo Renzi al Fantini Club con il suo libro

Il segretario del Pd incassa applausi ma anche mugugni

Alcuni  momenti  del pomeriggio di Renzi  al bagno Fantini club di Cervia (fotoservizio Corelli)

Alcuni momenti del pomeriggio di Renzi al bagno Fantini club di Cervia (fotoservizio Corelli)

Cervia (Ravenna), 4 agosto 2017 - Dopo Bobo Vieri al Fantini Club arriva Matteo Renzi (FOTO). Giovedì pomeriggio – in uno dei giorni più caldi dell’estate – il segretario del Pd ha fatto tappa a Cervia per presentare il suo libro ?Avanti. Perché l’Italia non si ferma’. Ma, prima dell’ingresso da gran soirée (nonostante un clima casual con mezze maniche e gelati in mano), ha giocato a beach soccer e poi beach volley. Si è cambiato e con camicia bianca, jeans scuri e scarpe blu navy è arrivato; puntuale, poco dopo le 16.45. E allora tutti in piedi per accoglierlo calorosamente con un applauso. Camminata sicura, sorrisi a favore di telecamera e saluti al pubblico; poi è andato a sedersi sul palchetto, assieme a Matteo Richetti che lo ha intervistato.

Pubblico che, dopo i primi fedelissimi arrivati in largo anticipo, si è fatto sempre più folto. In prima fila alcuni sindaci che sostengono l’attuale segretario: Luca Coffari e Michele De Pascale; e poi l’assessore al turismo dell’Emilia Romagna Andrea Corsini. Presenti, e più nascosti, anche altri amministratori pro Renzi. Poi Arrigo Sacchi e – a sorpresa – l’arrivo di Vittorio Sgarbi che era in zona per presentare la mostra ‘Rinascimento’.

Se la temperatura meteo e l’afa erano altissime, anche quella nell’area comizio ha iniziato a scaldarsi con gli interventi di alcune voci e con la calca che provava ad avvicinarsi al segretario per vederlo più da vicino. E non è mancata qualche voce dissidente. Renzi ha raccontato che, nel giorno delle elezioni europee, ricorda con più emozione la telefonata fatta alla mamma del un ragazzo italiano «su liberato dalle mani dei terroristi islamici» che l’esito stesso delle votazioni.

Prosegue con un monito sul suo significato di fare politica, cioè che «l’idea di occuparsi della cosa pubblica è una cosa bella». Continua, davanti alle decine di telefonini che lo fotografano, descrivendo il partito democratico come «un gruppo di persone che non viene designato dall’alto. Non ha padroni politici». Poi ammette la parziale sconfitta con un mea culpa: «alcune cose ci sono venute male». Poi la battuta agli avversari politici: Salvini, Grillo e Berlusconi. Continua: «Abbiamo fatto tante cose, ma le abbiamo fatte troppo veloci» – riferendosi agli 80 euro e al bonus diciottenni di 500 euro.

Intanto, sui vaccini si sono alzati i toni e le domande dal pubblico desiderose di risposte. Una donna, che ha più volte interrotto l’ex premier nella presentazione del volume, in particolare si è fatta sentire quando Renzi ha sostenuto che le vaccinazioni sono importanti «per la salute dei bambini». Il segretario Dem e la signora si sono trovati in disaccordo, in particolare, sulla figura del virologo riminese Roberto Burioni, noto per la sua difesa della vaccinazioni sui social network e sui media: Renzi si è detto sostenitore delle posizioni del medico romagnolo, la signora invece era su posizioni decisamente opposte. L’ex premier, sempre in tema di vaccini, ha poi definito ‘fake news’ quelle relative a presunti sostegni economici delle case farmaceutiche sulle stesse vaccinazioni.

E sugli immigrati ha detto: «se uno è in mare va salvato. Ma dobbiamo iniziare a considerare di aiutarli a casa loro investendo sulla cooperazione internazionale». E chiude: «L’Italia ce la può fare se tutti voi avete fame e non passate il tempo a mugugnare. Abbiamo bisogno di gente che si metta in gioco assieme a noi». Poi folla in uscita, Renzi preso d’assalto assieme al banchetto dei suoi libri per l’autografo. 150 le copie vendute.