Scissione Pd, è il giorno del futuro di Vasco Errani

Oggi l'assemblea sui problemi del partito. Intanto il sindaco di Modena lo attacca

Vasco Errani (Imagoeconomica)

Vasco Errani (Imagoeconomica)

Ravenna, 25 febbraio 2017 - È il giorno del confronto per il Pd di Ravenna. Alle 14.30 avrà luogo l’assemblea alla sala Strocchi, in via Maggiore 71. E c’è attesa per sapere cosa dirà non solo Vasco Errani, ma anche per conoscere la posizione dei pilastri ravennati del Pd. Intanto il polverone pare non finire mai.

«Vasco perché vai via? Potevi candidarti tu a segretario del Pd». Magari al posto di Orlando, è il sottinteso. È questo in sostanza il contenuto del burrascoso colloquio telefonico tra il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e Vasco Errani, che ha annuncio l’addio al Partito democratico: «Non ci sono più le condizioni, vado a cercarle altrove, ci vorrà un po’ di tempo ma ci arriveremo», aveva detto l’ex governatorea. La scelta di Errani per molti a Modena ha rappresentato la stura al tappo che teneva bloccati molti militanti, in realtà intenzionati a lasciare il partito. 

I due hanno fatto parte della stessa giunta regionale, Muzzarelli è stato assessore alle Attività produttive e alla ricostruzione post sisma della giunta Errani. Il rapporto si è intensificato nel periodo del terremoto quando insieme hanno percorso i principali luoghi colpiti dal sisma. 

La telefonata intercorsa tra i due è stata particolarmente vibrante, ma come, spiega chi li ha visti spesso discutere, perfettamente in linea con tipo di rapporto particolarmente schietto e brusco che li caratterizza. 

Nel merito, Muzzarelli ha spiegato che non si è trattato di una sfuriata, ma ha fatto capire con chiarezza a Errani di non condividere la sua scelta: «A Vasco ho detto che ritengo che la strada giusta, di fronte a un problema politico, non sia quella di fare un passo indietro ma semmai uno in avanti, anche candidandosi direttamente». 

Errani per me, ha proseguito Muzzarelli, «resta un amico nonostante l’amarezza del momento. In un periodo molto delicato per la storia della sinistra nel nostro Paese, io e lui stiamo prendendo decisioni diverse: io dentro al partito e lui fuori. Ce lo siamo detti con la franchezza di sempre, quella franchezza che solo persone che si stimano da tempo possono avere».