Il sindaco De Pascale: "Scelti i migliori dirigenti possibili"

L’accusa: troppe 6 conferme su 8 per chi parlava di rinnovamento

Al centro, Michele De Pascale (Zani)

Al centro, Michele De Pascale (Zani)

Ravenna, 28 febbraio 2017 - Sindaco Michele De Pascale, i nomi degli otto dirigenti a tempo determinato legati al suo mandato stanno facendo storcere il naso a molti, compresi gli alleati del Pri. Non crede che sei conferme su otto posti siano troppe, per chi aveva impostato la campagna elettorale sul ‘rinnovamento’? «Mi stupisco molto di come si cerchi di portare nel dibattito politico scelte tecniche. Abbiamo seguito la procedura di selezione prevista dalla legge, e faccio presente che si tratta di nomine dirigenziali: i dirigenti sono pubblici ufficiali, figure tecniche terze rispetto alla politica. Sono stati valutati i curriculum e le professionalità. Quelle selezionate, secondo me, hanno i migliori requisiti per quegli incarichi. Ricordo che la procedura prevedeva che io scegliessi ogni dirigente in una terna selezionata da una commissione: questa procedura è stata applicata per la prima volta, prima era il sindaco a scegliere direttamente». Alberto Ancarani, di Forza Italia, ha criticato in particolare la nomina del dirigente dello Sportello unico per l’edilizia, un servizio che ha evidenziato problemi in questi anni. «Mi preme sottolineare che un conto è l’indirizzo politico, altra cosa sono i tecnici. Un ufficio tecnico va valutato sulla base di come mette in atto gli indirizzi politici. Faccio un esempio: la mia ordinanza balneare e quelle di Matteucci sono state istruite dallo stesso ufficio tecnico». Non teme i ricorsi che starebbero per arrivare da alcuni candidati esclusi? «I ricorsi, eventualmente, non sarebbero rivolti alle mie scelte, ma a quelle della commissione, che è autonoma: se la condizionassi, commetterei un reato. Se qualcuno ritiene che le procedure non siano state seguite correttamente, ha il diritto di presentare ricorso. Ma l’amministrazione ha ricevuto anche lettere di candidati non selezionati, che ci fanno i complimenti per la qualità della procedura selettiva». Insomma, nessuna ombra sul meccanismo di scelta? «Se confrontiamo quanto fatto a Ravenna con lo spettacolo indecoroso visto a Roma con le nomine, la differenza è evidente. Le commissioni erano presiedute da Paolo Neri (segretario generale del Comune, ndr), uno dei migliori professionisti in Italia: c’è stata un’attenzione maniacale alle regole». Ci sarà la stessa attenzione nell’assegnazione dei premi di risultato? «L’attenzione deve essere massima, ma è giusto precisare che il salario accessorio non è un aumento: prima tutti i dirigenti percepivano la somma massima, ora si valutano i diversi livelli di produttività e anche di complessità. Se si confrontano i livelli retributivi dei dirigenti del Comune di Ravenna con quelli di altre figure di pari complessità, le nostre cifre non sono certo le più alte. Senza dimenticare che il totale dei dirigenti è sceso da 40 a meno di 20 in pochi anni».