Le Primarie immobili

Francesco Monti

Francesco Monti

Ravenna, 21 settembre 2014 - Tra una settimana il Pd celebrerà il rito delle primarie, stavolta per la Regione. Con un favorito d’obbligo, Stefano Bonaccini. Significativa la composizione del comitato che lo ha accolto a Ravenna: sindaco, mezza giunta, segretario comunale, consigliere regionale... tutto il Pd che conta. Non a caso lo sfidante, Roberto Balzani, punta sulla propria immagine di ‘guastatore’: non esita a criticare le scelte dell’amministrazione Errani e, a Ravenna, si è garantito l’appoggio di tutti coloro che hanno litigato con la dirigenza locale Pd.

Ma queste non sono primarie normali. Prima le traumatiche dimissioni di Errani dopo la condanna, poi l’indagine sulle ‘spese pazze’ che ha coinvolto, tra gli altri, Matteo Richetti (ritirato dalle primarie) e Bonaccini (che invece ha tirato dritto). In altre regioni d’Europa, un partito minato da vicende del genere partirebbe quasi battuto alle elezioni. Invece neanche lo scommettitore più temerario punterebbe su una sconfitta del Pd il 23 novembre.

Mentre in giro per l’Italia, dal punto di vista elettorale, succede di tutto (la sinistra vincente a Treviso e sconfitta a Livorno…), in Emilia-Romagna – e soprattutto a Ravenna – le certezze del passato non tramontano mai. Le forze di opposizione hanno qualcosa da dire al riguardo?