Ravenna, 25 giugno 2011 - SI SONO concluse nei giorni scorsi a Lugo le suggestive operazioni di raccolta dei capperi della Rocca. La Rocca è il monumento più caratteristico della città e rappresenta un’importante testimonianza dell’architettura fortificata che ebbe tanta rilevanza a partire dal Basso Medioevo. Da secoli altrettanto famosi sono anche i suoi capperi, presenti sulle mura del castello da tempo immemorabile. Dal dopoguerra la raccolta delle ‘gemme’ di questa pianta viene effettuata direttamente dall’amministrazione comunale, col personale addetto ai giardini e aree verdi, che pratica la potatura a fine inverno e la successiva selezione dei fiori (diradamento), con l’ausilio di scale.
 

Nelle fessure delle mura della Rocca da secoli radicano spontaneamente numerosissime piante di capperi. Quando a fine maggio e per tutta l’estate ha luogo la fioritura le gemme dei fiori vengono raccolte e messe a conservare sotto salamoia da mani esperte, secondo l’antica ricetta di Pellegrino Artusi. Le gemme floreali raccolte, che costituiscono appunto i capperi commestibili, vengono accuratamente riposte in piccoli vasetti che il Comune offre in omaggio agli ospiti di riguardo.
I giardinieri comunali però non raccolgono tutto il prodotto presente sulle mura della Rocca, ma solo la parte considerata di migliore qualità. Per questo in tempi recenti il Comune ha ‘liberalizzato’ la raccolta dei capperi residui, istituendo quello che si potrebbe definire come diritto di raccolta da parte dei cittadini. Così, i cultori di questa prelibatezza possono appropriarsene, fino ad un altezza raggiungibile da terra, dopo che il Comune ha terminato la sua raccolta.
 

I capperi della Rocca, spiega il sindaco Raffaele Cortesi, «sono una istituzione per i lughesi, perché fanno parte della storia della nostra città. Un ex dipendente del Comune, Lino Montalti, si occupa da tempo della preparazione dei vasetti contenenti queste gemme e intendiamo sempre più valorizzare questa antica tradizione lughese che viene molto apprezzata dagli ospiti. Inoltre ci stiamo impegnando per far rivivere anche altre importanti eccellenze di Lugo ormai quasi dimenticate. Ad esempio stiamo studiando come riproporre alcuni dei famosi distillati dell’antica distilleria lughese ‘Garotti’ e vorremmo anche restituire ai lughesi l’altrettanto celebre Mostarda che veniva preparata dalla farmacia Rossi. Si tratta — conclude Cortesi — di importanti tipicità del nostro territorio che sono strettamente legate alla nostra storia e alla nostra cultura».
Pare che la fama dei capperi di Lugo abbia da tempo varcato i confini nazionali. Questa inaspettata celebrità avrebbe infatti generato anche il fenomeno dei falsi. Alcuni anni fa a Londra nei grandi magazzini Harrod’s si potevano infatti trovare in vendita curiosi vasetti di capperi italiani denominati ‘Capperi della Rocca di Lugo’. Ovviamente si trattava di falsi capperi lughesi, ma la celebrità purtroppo porta anche a questo.