Lugo, 29 luglio 2011 - L’ORDIGNO esplosivo risalente alla Seconda guerra mondiale rivenuto nei giorni scorsi in via provinciale Felisio, all’altezza della tabaccheria Pignatta, potrebbe non essere l’unico presente in quell’area. Alcuni residenti affermano infatti che proprio a pochi metri di distanza, in via San Giorgio, gli anziani del luogo ricordavano fossero state sepolte nell’immediato dopoguerra altre bombe. Sarebbe un problema in più per le attività commerciali che si trovano nel tratto di strada interessato dai lavori di rifacimento del sistema fognario, perché questo con tutta probabilità provocherebbe un ulteriore slittamento dei tempi.

INTANTO nella tabaccheria edicola Pignatta, il titolare Enzo e la moglie Cinzia guardano sconsolati i mezzi meccanici dell’impresa appaltatrice fermi davanti alla loro attività. «Per ora — spiega la signora Cinzia — ancora nessuno si è fatto vedere e siamo qui in attesa che qualcuno intervenga per recuperare la bomba. Oggi avrebbero dovuto comunicarci la data in cui sarebbero venuti a prenderla ma al momento non sappiamo ancora nulla. Per noi quest’attesa rappresenta ovviamente un problema perché con la strada chiusa i clienti non vengono e così siamo aperti inutilmente».

LA PRESENZA della bomba, scoperta ad un paio di metri di profondità durante le operazioni di scavo, provoca anche qualche inquietudine tra i residenti perché malgrado la buca sia transennata, non mancano i curiosi che si insinuano nello scavo per guardare da vicino l’ordigno. «Si — afferma Enzo Pignatta — purtroppo c’è gente non ha alcun timore della sua pericolosità e che scavalca persino la recinzione e la va a vedere dentro la buca, malgrado il fango che arriva sino alle caviglie. Addirittura c’è qualcuno che dice che se la vorrebbe portare a casa e con una certa temerarietà la scuote per sentire se dentro c’è ancora l’esplosivo. Stiamo davvero vivendo una situazione paradossale: la nostra attività è proprio qui davanti e noi non sappiamo più cosa fare».

ANCHE tra gli altri residenti della zona chiusa al traffico, interessata dai lavori di rifacimento delle fogne, cresce il timore che causa la bomba i tempi previsti per i lavori si allunghino a dismisura. «Non vorremmo — sottolineano alcuni di loro — che questi disagi si protraessero anche nel mese di agosto. I lavori infatti avrebbero dovuto concludersi a luglio e con le ferie d’agosto speriamo di non rimare bloccati in questa spiacevole situazione».

IN REALTA’ il problema della rimozione dell’ordigno e della messa in sicurezza dell’area è stato tempestivamente segnalato da carabinieri e Polizia municipale alla Prefettura, competente ad intervenire in casi del genere. La stessa amministrazione comunale ha sollecitato un intervento il più celere possibile. Dagli uffici della Prefettura in piazza del Popolo a Ravenna hanno subito preso contatto con gli specialisti dell’Esercito che provvedono a rendere innocui i residuati che ancora affiorano dal sottosuolo a distanza ad oltre sessant’anni dalla fine del conflitto. Sulla base delle informazioni disponibili al momento, sembra verosimile che gli artificieri possano entrare in azione in via Felisio già la prossima settimana, dunque senza lasciar trascorrere il periogo delle feste di agosto. Se i programmi saranno confermati, il disinnesco dell’ordigno e la bonifica del cantiere potrebbero essere portati a termine addirittura tra martedì o giovedì prossimi.

MOLTO più problematico l’intervento di ricerca per individuare eventuali altri ordigni presenti in zona. Il nucleo artificieri solitamente pianifica il disinnesco e il recupero dei residuati bellici e quindi non opera attività di monitoraggio. In questo caso le operazioni mirate vengono predisposte solo in presenza di segnalazioni circostanziate e debitamente documentate.