Cervia (Ravenna), 29 gennaio 2013 – Risulta ancora disperso il pilota del caccia statunitense F-16 Fighter Wing Usa F (guarda le foto), decollato dalla base di Aviano, che ha perso il contatto radio al largo di Cervia ed è caduto nel mare Adriatico. Ma un peschereccio di Cesenatico, verso le 4 di stamattina,  ha recuperato alcuni frammenti di carbonio e rottami che gli americani confermano appartenere al velivolo, anche se al momento né del pilota né del resto dell'aereo c'e' traccia.

 

Durante le ricerche effettuate nella scorsa notte tracce di carburante erano state ritrovate dai mezzi della Capitaneria di Porto di Ravenna nel tratto di mare antistante al ravennate tra Lido di Savio a nord e Cervia a sud. Le ricerche, che proseguono incessantemente, non sono tuttavia agevolate dalle condizioni climatiche a causa della forte nebbia presente in zona.

L'F-16 viaggiava a quota 2.800 piedi (700 metri) in formazione con altri tre aeroplani; sarebbe precipitato repentinamente. Sono stati proprio questi (poi rientrati alla base di Aviano) ad aprire le ricerche, in corso dalle 20 circa di ieri. All'operazione, concentrata inizialmente in un'area a 10 miglia al largo di Cesenatico, ora partecipa anche il nucleo sommozzatori della Capitaneria di porto di San Benedetto del Tronto, che collabora così con le motovedette delle Capitanerie di Cervia, Ravenna, Cesena e Rimini con il coordinamento della centrale operativa di Roma delle Capitanerie di Porto.

L’ammiraglio Francesco Saverio Ferrara, direttore Marittimo e comandante della Capitaneria di porto di Ravenna, il quale sta personalmente coordinando le ricerche in mare a mezzo delle unità navali impiegate in zona, auspica che "con il miglioramento delle condizioni meteo marine e con il prezioso contributo che i sommozzatori della Guardia Costiera sono in grado di fornire alle operazioni di ricerca, possano esservi verosimili effettive possibilità per il rinvenimento del pilota - attualmente ancora disperso - nonché di ritrovamento del relitto del velivolo, oltre che di ogni utile elemento per la precisa ricostruzione degli eventi".

Il pilota del caccia disperso aveva segnalato "un problema" non meglio identificato intorno alle 20, poi più nulla. Il collega dell'aereo 'gemello', che viaggiava in coppia con lui, ha sentito il segnale di 'mayday', ma non è riuscito a vederne la traiettoria di caduta. Si teme che ‘’il guasto sia stato talmente improvviso e grave da non dare al pilota il tempo di reagire e di azionare il dispositivo che permette di eiettarsi, una volta accertato che l’aereo non può arrecare rischi per la popolazione’’: è quanto ritengono fonti qualificate dell’aeroporto 'Pagliano e Gori', che ha la giurisdizione sulle operazioni di volo della Base statunitense di Aviano. Questo elemento, con il passare delle ore, fa crescere la preoccupazione per le sorti del pilota. Nella Base Usaf di Aviano, da dove il velivolo era decollato, c'è grande, comprensibile, apprensione.

C'e' un precedente che risale a tre anni fa: un aereo disperso nell'Adriatico ravennate, quasi nella stessa zona dove si sono perse le tracce dell'  F-16 statunitense. Era l'11 febbraio 2010: l'incidente riguardo' un F-16 dell' Aeronautica militare italiana, caduto in mare a circa quattro miglia dalla costa tra Cervia e Lido di Savio. Il pilota si era salvato lanciandosi con il paracadute ed era stato recuperato, in buone condizioni di salute, da un motopeschereccio.

Le ricerche del relitto, in quel caso, furono affidate al cacciamine 'Milazzo' della Marina militare, dotato di sofisticate strumentazioni per localizzare in mare i resti metallici, dalla nave 'Ponza', con gru e attrezzature per la rimozione e il trasporto a terra del relitto, e dagli specialisti del nucleo Sdai (Servizio difesa antimezzi insidiosi) di Ancona, reparto subacqueo della Marina addestrato per la bonifica in mare da ordigni esplosivi. I resti erano quasi tutti concentrati ad una profondita' di circa dieci metri, in un quadrilatero con una superficie di circa 500 metri quadrati.

 

 

Il colonnello Walker: "Assicuriamo alla famiglia che stiamo facendo di tutto"

‘’La ricerca e i soccorsi del nostro pilota sono la nostra priorità’’. Così si è espresso oggi il colonnello David W. Walker, Comandante del 31/o Gruppo di base ad Aviano, al quale apparteneva l’aereo precipitato ieri sera in Adriatico, in una breve nota pubblicata oggi sul sito ufficiale della base, all’ interno della quale tra militari e familiari vivono circa ottomila persone.
 

‘’Vogliamo assicurare la famiglia e gli amici del pilota perduto che stiamo facendo di tutto’’ per trovarlo, prosegue l’ufficiale, annunciando che altre informazioni saranno fornite appena possibile. Nella nota si precisa che l’aereo apparteneva al 31/o Fighter Wing e che era ‘’impegnato in una missione di addestramento sul mare Adriatico quando, intorno alle 20, la base ha perduto contatto con il pilota’’.