Faenza, 1 febbraio 2013 -  VIENE rimproverato in classe, il giorno dopo spara 10 colpi con una pistola ad aria compressa alla insegnante. L’episodio, non si sa se una bravata, un atto di bullismo o addirittura di emulazione per episodi analoghi negli Stati Uniti, è avvenuto nei giorni scorsi, ma la notizia si è diffusa solo ieri. Uno studente imolese di 19 anni che frequenta la quarta classe dell’istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme è stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri per lesioni personali aggravate dall’uso di un’arma atta ad offendere. Il fatto, avvenuto nei locali dell’Hotel Bellevue, una delle quattro sedi dell’istituto, dove si tengono le lezioni di teoria delle quarte e quinte classi, è accaduto durante l’ora di ricreazione.

Lo studente si trovava in corridoio quando si è visto passare davanti l’insegnante; inspiegabilmente ha estratto la pistola ad aria compressa e le indirizzato una decina di colpi, dei pallini in plastica; i ‘proiettili’ sparati sono andati a segno colpendo la donna all’altezza della schiena. Malgrado fossero in plastica devono aver sortito un effetto doloroso tanto che il referto medico parla di contusioni e stato di agitazione: sette giorni di prognosi.
 

NELLA immediatezza pare che alcuni compagni che hanno assistito alla scena e attirati dalle urla dell’insegnante sotto choc abbiano avuto la prontezza di bloccare il ragazzo e di disarmarlo. E che le sue prime parole siano state: «Non mi sono reso conto del gesto che ho fatto». Il grave episodio è stato denunciato alla stazione dei carabinieri di Riolo Terme ai quali la dirigente dell’istituto ha anche consegnato la pistola ad aria compressa.
 

NON CI sono tante spiegazioni che possano giustificare il gesto. Il ragazzo che è stato accompagnato immediatamente nell’ufficio dalla dirigente dell’istituto, Iole Matassoni, e non ha dato una giustificazione del gesto; pare che il giorno prima quella stessa insegnante, che non ha come studente il 19enne, abbia rimproverato non il ragazzo, ma la classe perchè molto rumorosa. Non si sa se sia stato questo il motivo che abbia fatto scattare nella mente del ragazzo chissà quale meccanismo per una tale reazione.
«Come istituto — sottolinea la dirigente scolastica dell’alberghiero, Iole Matassoni — ovviamente condanniamo il gesto anche se la mia impressione è che il ragazzo non si sia reso conto della gravità della cosa. Abbiamo poi preso provvedimenti nei confronti del giovane con un Consiglio d’istituto straordinario che ha deciso per la sospensione per 15 giorni dalla scuola; ho però personalmente rassicurato sia il ragazzo che la famiglia, molto affranta per la cosa, che l’episodio non comprometterà a priori l’intero anno scolastico, anche perchè vorremmo che si rendesse conto di quello che ha fatto e che possa redimersi. Il ragazzo pare coltivi una passione per gli Stati Uniti e per le armi, un binomio che potrebbe essersi rivelato pericoloso».