Ravenna, 12 gennaio 2014 - Si è realizzato il sogno di don Matteo Solaroli, il sacerdote faentino morto nel 2011, ex direttore dell'opera Santa Teresa di Ravenna: ieri è stata inaugurata la nuova struttura per persone non autosufficienti voluta dalla stessa Opera a Faenza, in via Bondiolo, nell'ex monastero di Santa Caterina. I lavori di ristrutturazione erano iniziati nel 2007 (le foto).

All'inaugurazione hanno partecipato alcune centinaia di persone, tra cui il sindaco Giovanni Malpezzi, al presidente della Provincia Claudio Casadio e il prefetto Fulvio Della Rocca. L'opera è costata complessivamente 8,3 milioni, coperti da un finanziamento della Fondazione Cassa di risparmio di Ravenna e da offerte provenienti da tutta Italia. Ha già accolto i primi ospiti, come comunicato a ottobre dal direttore di Santa Teresa don Paolo Pasini. Il personale che opera nella struttura è selezionato dalla cooperativa Terzo Millennio.

Santa Teresa si espande lungo le mura cittadine per circa 10mila metri quadrati. L'unica parte del complesso ancora da completare è la Casa del clero, struttura destinata a ospitare sacerdoti anziani e non autosufficienti (12 e sei camere). A queste si affianca un piccolo convento per sei suore che presteranno assistenza e una chiesetta che fungerà da collegamento tra la zona dedicata al clero e quella per ammalati e persone non autosufficienti. I posti saranno 70.

Per il vescovo di Faenza Claudio Stagni, «questa inaugurazione è una meta ma anche un inizio: l'apertura era attesa da anni, e dà il via a un'avventura. Di questo dobbiamo ringraziare anche monsignor Tarcisio Bertozzi, vescovo quando il progetto fu avviato, e il sindaco di allora Enrico De Giovanni. Mi auguro - ha aggiunto il vescovo - che questo luogo diventi una palestra della carità». «La porta d'ingresso dovrebbe essere sempre aperta - gli ha fatto eco l'arcivescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni - non solo ai familiari degli ospiti e ai volontari, ma a tutti i cittadini che vogliono venire a conoscere questa realtà».

Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato il presidente della Cassa di risparmio di Ravenna Antonio Patuelli. «In una fase di crisi prolungata come quella che stiamo vivendo - ha detto - un'iniziativa di questo genere dimostra una positiva sensibilità etica e sociale».