Lugo (Ravenna), 29 marzo 2014 - «PER L’AMOR del cielo. Lo so bene che le rate dell’affitto da ottobre a gennaio dovevano essere pagate interamente. Impegno che ho onorato. O meglio, in buonafede, credevo di averlo fatto... E invece, per tre 'miseri' euro, mi ritrovo senza un tetto».

Non riesce a darsi pace Claudio Torinelli, un tinteggiatore 52enne originario di Napoli giunto in Romagna una ventina di anni fa, al centro di una vicenda paradossale e crudele. Sposato, due figli maschi di 29 e 26 anni, invalido all’80%, Torinelli all’inizio di novembre 2011 prese in affitto un appartamento in largo Corelli, a Lugo di Ravenna. Con la proprietaria, originaria della provincia di Arezzo, aveva pattuito un canone annuale di seimila euro. Fino a ottobre dello scorso anno, tutto fila liscio. Da allora, però, a causa — racconta Torinelli — dei problemi di salute e della crisi che ha falcidiato l’edilizia e tutto l’indotto, non è stato in grado di far fronte alle rate dell’affitto. Davanti all’ultimatum dalla proprietaria dell’appartamento, alla fine era però riuscito, non senza sacrifici, a racimolare la somma relativa alle quattro mensilità, nella fattispecie 1.938,62 euro (attenzione alle ultime cifre).

CON quel gruzzolo, Claudio va fiducioso in banca per il bonifico all’indirizzo della proprietà. Tutto a posto? Macchè, solo l’inizio dell’odissea. Su quell’ammontare, infatti, l’istituto di credito incamera 3 euro e 62 centesimi a titolo di commissioni, tant’è che al proprietario arriva la somma di 1.935 euro. Morale della favola: per appena tre euro il giudice onorario ha convalidato lo sfratto, da eseguirsi entro il prossimo 20 aprile: il giorno di Pasqua.

«Sapendo di aver agito in totale buonafede — aggiunge Torinelli — ho subito una doppia, tremenda, batosta. La prima il 4 febbraio, quando mi è stato notificato lo sfratto; la seconda quando ho appreso, in tribunale, che entro il Pasqua dovrò lasciar casa. Ho sudato freddo. Fortuna che mi ha accompagnato uno dei due figli perché, essendo cardiopatico, ho temuto più volte di crollare».

GUARDANDO all’immediato futuro, Torinelli non ha dubbi: «Innanzitutto provvederò a pagare gli ulteriori mesi di morosità maturati (febbraio e marzo 2014, ndr). Resta però l’incubo di quello sfratto». Pur potendo confidare nell’opposizione tardiva al provvedimento, l’artigiano allarga le braccia indicando la Bibbia sul tavolo: «Non mi resta che affidarmi al Signore, spero che questa assurda storia si risolva con il buonsenso. Sempre più spesso si sente dire di persone che per uno sfratto si lasciano andare a gesti inconsulti. Non sarà il mio caso, perché tengo troppo alla libertà e alla vita. Sono stato miracolato già due volte e quindi devo assolutamente restare tranquillo. Certo è che in questi giorni diverse e importanti realtà locali a cui mi sono rivolto, e di cui preferisco non fare il nome, mi hanno scaricato come se fossi una vecchia scarpa».

Luigi Scardovi