Ravenna, 7 aprile 2014 - L’unico ad avere finora avuto la possibilità di fare visita in carcere a Ravenna a don Giovanni Desio, dopo l’arresto nell’ambito dell’inchiesta per pedofilia, è stato il cappellano della casa circondariale di Port’Aurea, don Sergio. Quest’ultimo ha riferito di una persona che tutto sommato sta bene, in relazione alla portata della vicenda che lo ha travolto.

Dal cappellano il parroco ha ricevuto un libro di preghiere. La prima notte don Desio ha riposato, è stato sottoposto a visita medica sia sabato sera e ieri mattina e non sono stati riscontrati particolari problemi. Rinchiuso in una cella isolata, come da prassi in caso di persone arrestate con accuse infamanti come quella degli abusi sui minorenni, anche il personale di polizia penitenziaria non ha evidenziato particolari problemi.

L’unico parente stretto di don Desio, che è originario del Milanese, è l’anziana madre. E il parroco ha espresso grande preoccupazione per lei, per il contraccolpo emotivo. che la notizia potrebbe procurarle. Il compito di avvertire la donna è probabilmente toccato a uno zio che era stato avvisato dell’accaduto poco dopo l’intervento della polizia.

Intanto, come ha spiegato anche il vescovo, monsignor Giuseppe Ghizzoni, don Desio è stato sospeso da tutti gli incarichi ecclesiastici e sarà anche oggetto e di un procedimento interno alla curia ravennate.