Massa Lombarda (Ravenna), 16 aprile 2014 - «Sono stati due interminabili minuti di grande paura. La cattiveria che traspariva dagli occhi di uno dei due malviventi era inquietante. Non a caso è stato lui a minacciarci con un coltello da macellaio. Un’esperienza terribile che non auguro a nessuno». E’ ancora molto provata una delle due titolari del ‘Bar 2001’ di via Santa Lucia a Massa Lombarda, che nella notte tra lunedì e ieri è stato preso di mira da una banda di rapinatori che ha razziato circa 250 euro.

Banda che con ogni probabilità ha colpito poi poche ore dopo a Faenza. A raccontare la bruttissima esperienza è la stessa titolare: «Era da poco trascorsa l’1 e dentro il locale non c’era nessuno, perché anch’io ero uscita, per prendere una scopa. All’esterno c’erano rimasti tre giovani miei clienti che stavano chiacchierando. Nel piazzale dell’adiacente distributore di carburanti è giunta, da Massa Lombarda, una ‘Toyota Yaris’ di colore nero con a bordo tre individui. Il conducente ha effettuato una frenata secca di fronte all’ingresso del bar ed è rimasto al volante, mentre gli altri due sono scesi dirigendosi senza esitazione dentro il locale».

Il racconto si fa più dettagliato: «Uno, di corporatura robusta, indossava un passamontagna, mentre l’altro, più minuto, aveva il capo fasciato da una sciarpa. Nei primissimi istanti ho pensato ad uno scherzo, tanto che quando sono entrati gli ho detto in dialetto ‘ma dove cavolo andate? Ho già fatto le pulizie! Visto che non rispondevano mi sono avvicinata alla porta per entrare e ho subito capito quali erano le loro reali intenzioni. Stavano infatti ‘strappando’ il registratore di cassa». E non contenti, il più determinato e ‘cattivo’ dei banditi ha intimato alla donna di consegnargli la borsa: «Insisteva e non voleva andarsene.

Voleva a tutti i costi la mia borsa e per essere più convincente ha minacciato uno dei tre clienti con un coltello da macellaio che aveva una lama lunga una trentina di centimetri. Anche l’altro rapinatore impugnava un coltello, ma più piccolo. Erano con tutta probabilità italiani, anche se non credo romagnoli. Dopo l’ennesima minaccia il loro complice che era rimasto al volante della ‘Yaris’ ha urlato ‘andiamo, andiamo’. Fortunatamente i due hanno raccolto il suo invito e sono saliti sull’auto, che è poi partita ‘sgommando’».

La titolare ha subito telefonato al ‘112’ e in una manciata di minuti è intervenuta una pattuglia, ma dei tre banditi non c’era ormai più traccia. Il cassetto del registratore di cassa è stato rinvenuto dai carabinieri poche decine di minuti dopo nei pressi di Faenza. «Spero davvero di non vivere mai più una simile esperienza. In gennaio abbiamo subìto un furto che ha causato danni consistenti, ma che non ci ha certo causato paura. Nel caso invece di ieri lo spavento è stato enorme. Ho sempre chiuso il locale da sola, ma ora credo proprio che mi faro accompagnare da qualcuno». Lo scorso 4 aprile a subire una rapina simile fu il ‘Bar Alba’ di via Puntiroli a Conselice.

Luigi Scardovi