Ravenna Festival, ecco il programma

Il 4 giugno il ritorno di Riccardo Muti, nel segno di Beethoven e Schubert. E poi van Fischer, Daniel Harding, i violoncelli di Sollima e Kent Nagano

Il Maestro Riccardo Muti

Il Maestro Riccardo Muti

Ravenna, 22 maggio 2016 - Il programma di “Ravenna Festival” 2016 è talmente ricco, che il vero modo per goderselo è quello di abbandonarsi al flusso degli eventi, delle iniziative, dei mille e mille spunti e suggerimenti.

Volendo tuttavia individuarne alcune linee forti, le direttrici sono molto chiare. Il tema generale è riassunto nella dedica a Nelson Mandela e alle sue parole: «Ho camminato sulla lunga strada per la libertà». Questa principale linea di avvenimenti si intreccia da una parte con la rassegna “Giovani artisti per Dante”, che prevede alle 11 di ogni giorno, fino al 13 luglio, un appuntamento negli Antichi Chiostri Francescani a confronto con la creatività di musicisti, attori, cantori, danzatori e artisti ispirati dal Divin Poeta; dall’altra con un altro appuntamento giornaliero, alle 19, per i “Vespri a San Vitale”, straordinari concerti di musica sacra tra i mosaici di una delle chiese più suggestive della Terra. Per l’una come per l’altra rassegna quotidiana il prezzo del biglietto è puramente simbolico: un solo euro.

All’interno di questa cornice di eventi, che già da soli bastano a coinvolgere una grande vastità di pubblico, sono poi in cartellone avvenimenti che potremmo dire più classici, ma che in realtà sono unici nella loro eccezionalità. Tale è, per cominciare, il recital della pianista Mitsuko Uchida, che al Teatro Alighieri il primo giugno eseguirà, introducendoli con il Rondò K511 di Mozart, il primo e il secondo libro degli Improvvisi di Schubert.

Ma davvero unico è anche il concerto sinfonico che Riccardo Muti dirigerà il 4 giugno al Palazzo Mauro de André alla guida dell’Orchestra Giovanile Cherubini. Il programma è di quelli che non si dimenticano: Beethoven con l’Ouverture del “Coriolano” e la Quinta Sinfonia e Schubert con l’Incompiuta. va sottolineato che questo sarà, nel 2016, il primo concerto italiano di Muti, che finora ha diretto in tournée nelle principali capitali dell’Asia, a Parigi, a Stoccolma, naturalmente a Chicago, e alla fine di questo mese terrà la sua Accademia per giovani direttori nella Corea del Sud. Ad agosto sarà a Salisburgo, e poi ancora negli Stati Uniti, ma in Italia si potrà ascoltare solo a Ravenna.

I concerti sinfonici prevedono anche altre presenze di eccezione. Il 10 giugno la Budapest Festival Orchestra diretta da Ivan Fischer eseguirà musiche di Stravinski, Liszt (il concerto per pianoforte n.2) e l’Ottava di Dvorak. Due giorni dopo, dal 12 fino al 18 giugno Ravenna diventa “Cellolandia”: i violoncelli invadono la città per una serie di straordinarie performances strumentali sotto l’impulso e la direzione artistica di Giovanni Sollima. Il 19 giugno arriva al Pala de André la Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding con “Intégrales” di Varèse, la prima italiana del concerto per tromba di Mark-Anthony Turnage e la Quarta Sinfonia di Beethoven.

Un ultimo grande capitolo sinfonico è nel mese di luglio, con il “girone di ritorno” delle “Vie dell’amicizia: Ravenna –Tokyo”. In marzo sono stati Muti e la Cherubini ad andare a Tokyo nella ricorrenza dei 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, il 3 luglio il Concerto dell’Amicizia, con la Tokyo Harusai Festival Orchestra, arriva invece in Italia, con un programma di grande attrazione imperniato su pagine di Verdi e sul prologo del “Mefistofele” di Boito.

Ancora Verdi, attraverso la ritrovata “Fantasia per fagotto su vari pensieri del ‘Trovatore’” di Francesco Cappa – eseguita per la prima volta dopo il ritrovamento – sarà presente in un secondo concerto di Muti con la Cherubini il 5 luglio, stavolta al Teatro Alighieri, insieme alla Sinfonia Haffner e al Concerto per fagotto di Mozart.

La sera dell’11 luglio, infine, al Pala de André altra importante presenza internazionale con la Hamburg Philharmonic diretta da Kent Nagano; in programma il Concerto n.4 per pianoforte di Beethoven e la Sesta di Bruckner. Si completerà così, con quest’ultimo bellissimo concerto, un Festival nel Festival, tutto di eventi da non perdere.