Giovedì 18 Aprile 2024

Via libera alla rotondona delle Saline. "Ma serve un sottopasso per le rane"

Il Parco del delta del Po approva il progetto. Però mette dei paletti

La simulazione al computer di come verrà il progetto

La simulazione al computer di come verrà il progetto

Ravenna, 31 gennaio 2015 - L'iter di realizzazione della grande rotonda stradale che sostituirà l’attuale incrocio tra statale Adriatica, ex provinciale 254 e via Martiri Fantini procede... a passo di lumaca. Perché solo giovedì scorso il parco regionale del Delta del Po ha trasmesso al Comune il suo parare sulla valutazione di impatto ambientale dell’opera: la documentazione era partita da Cervia lo scorso 1° aprile.

Sono stati necessari nove mesi per analizzare i rapporti ed esprimere le valutazioni dell’ente comacchiese. Ma, alla fine, quello che conta è il risultato. E in questo caso il Parco ha dato parere favorevole all’intervento. Il via libera, tuttavia, è condizionato al rispetto di alcune condizioni, con l’obiettivo di tutelare la fauna della vicina salina. In primo luogo occorre che vengano individuate aree in cui predisporre ambienti analoghi a quelli che saranno ‘invasi’ dalla rotonda, che avrà uno sviluppo di 110 metri di diametro. Più curiose le altre prescrizioni. Da Comacchio chiedono che venga progettato e installato «almeno un sottopasso per anfibi, che permetta il passaggio in sicurezza degli esemplari appartanenti alla fauna minore».

Il Parco invita il Comune a valutare la possibilità di installare barriere anti-attraversamento, in modo da convogliare gli animali verso il sottopasso. L’ultimo vincolo riguarda l’impianto di illuminazione: va progettato in modo che l’altezza dei sostegni dei punti luce e la direzione dei fasci luminosi «non comporti disturbo alle adiacenti aree della salina». In realtà il parere del Parco andrà discusso nella riunione conclusiva della conferenza dei servizi che si terrà in Provincia. E’ possibile che le prescrizioni vengano superate in quella sede.

L’opera comporta un costo di circa 1,8 milioni di euro, metà a carico di Anas, metà a carico della Regione. Quest’ultima ha già deliberato di anticipare anche i 900mila euro che dovranno essere pagati dalla società stradale.