Sabotaggio tra i capanni, tagliate le reti da pesca

Undici quelle danneggiate. "Mai successo prima"

I capanni dell’argine destro torrente Bevano

I capanni dell’argine destro torrente Bevano

Ravenna, 29 luglio 2015 - «Siamo arrivati al mattino e abbiamo trovato le nostre reti completamente distrutte». Un semplice atto vandalico o un dispetto in piena regola? Difficile fare ipotesi. Ma lo stupore e l’amarezza sono stati sicuramente enormi. Quando lunedì i capannisti dell’argine destro torrente Bevano, a pochi passi da Lido di Classe, sono arrivati nei loro chalet si sono trovati davanti a uno spettacolo desolante. Undici reti da pesca su un totale di diciassette padelloni erano state tagliate. Guardandoli in fila uno dietro l’altro fanno quasi impressione. I manufatti di legno che si ergono sullo specchio d’acqua sottostante e i brandelli di reti che sembrano tante bocche aperte sul torrente.

Che cosa sia accaduto nessuno è in grado di spiegarlo. Tra i capannisti, spesso, non corre buon sangue, questo lo sanno tutti, ma pensare che si possa arrivare a mettere in atto un dispetto del genere sembra inverosimile. Domenica sera gli ultimi fruitori della valle avevano lasciato i loro capanni verso le otto di sera. Alcuni si erano fermati a cenare con gli amici lungo il torrente Bevano e avevano chiuso le porte dei loro piccoli padelloni che tutto sembrava essere normale. Al risveglio, però, qualcuno aveva fatto un ‘giro di forbici’ lungo quei diciassette capanni. Il primo ad accorgersi del danno è stato un capannista arrivato alle 4.45 del mattino di lunedì. Parcheggia la sua auto, percorre la piccola passeggiata che lo separa dal suo manufatto e in pochi secondi fa l’amara scoperta.

Il primo istinto è quello di guardarsi intorno. E al largo, verso i capanni dell’argine sinistro del Fosso Ghiaia, racconta di aver scorto una luce nell’acqua. Forse la lanterna dell’imbarcazione utilizzata da chi ha appena compiuto il gesto? Al mattino un nuovo elemento di sospetto arriva all’orecchio dei capannisti. Uno dei proprietari dei padelloni che si trovano proprio sul Fosso Ghiaia racconta di aver trovato la sua imbarcazione fuori posto e persino qualche ramo spezzato, come se qualcuno fosse passato con un grosso furgone. Tutte supposizioni e aspetti che gli appassionati della valle hanno riportato nella denuncia sporta ai Carabinieri, che ieri mattina non hanno atteso un solo istante per effettuare un primo sopralluogo proprio sui capanni ‘attaccati’.

«Il danno è notevole» racconta, uno dei capannisti a cui è stata tranciata di netto la rete da pesca. Anche perché una rete nuova, della grandezza di 90 metri quadri tutta in cotone, può arrivare a costare anche mille euro. E aggiunge: «In tanti anni che ho il capanno non si era mai verificata una cosa del genere. Abbiamo avuto furti di rame, furti dentro i manufatti di generatori o di altri beni, ma non si era mai arrivati a tanto. Per questo quanto accaduto sembra assumere più la sembianza di un dispetto mirato. Anche perché chi ha agito può essere solo passato dall’acqua. E quale sarebbe il senso di prendere una barca nel Fosso Ghiaia e condurla fino al torrente Bevano se vuoi solo fare un vandalismo?».