Doping, sospesa giocatrice del San Zaccaria

La squadra milita nella serie A di calcio femminile, la società dà la sua versione dell'accaduto: "La lettera del medico per l'utilizzo di un farmaco non è stata consegnata per un grave lutto"

Controlli antidoping in una foto d’archivio Reuters, Amanda Tampieri nel riquadro

Controlli antidoping in una foto d’archivio Reuters, Amanda Tampieri nel riquadro

San Zaccaria (Ravenna), 20 maggio 2016 - Amanda Tampieri, portiere del San Zaccaria di serie A femminile è stata sospesa Tribunale Nazionale Antidoping perché trovata positiva al Colestebol Metabolita ad un controllo antidoping del 30 aprile in occasione del match esterno contro il Mozzanica.

Il San Zaccaria si è subito attivato per spiegare la dinamica dei fatti secondo la propria versione: «La nostra società – si legge in una nota del sodalizio biancorosso – è da sempre impegnata nella difesa dei valori dello sport, e desidera precisare quanto segue. Nelle scorse ore, il Tribunale Nazionale Antidoping ha sospeso l’atleta della nostra società Amanda Tampieri dopo che quest’ultima è stata trovata positiva al Colestebol Metabolita. Il controllo si riferisce allo scorso 30 aprile 2016, in occasione del match di serie A tra Mozzanica e San Zaccaria disputatosi a Bergamo».

Al fine di tutelare l’immagine della società e della propria atleta, il San Zaccaria ha articolato in cinque punti le proprie argomentazioni: «Prima di tutto la sostanza proibita è stata assunta attraverso il Trofodermin, un farmaco generico utilizzato dall’atleta per una semplice e banale abrasione al ginocchio nei giorni precedenti al match. Un farmaco assumibile senza ricetta medica e liberamente vendibile in una qualunque farmacia. Tale medicinale, presente anche come spray, è un semplice cicatrizzante, che dunque non può alterare le prestazioni sportive. L’atleta, pur utilizzando autonomamente il farmaco, aveva avvisato la società in data 29 aprile, ovvero il giorno precedente la partita. Nella stessa data, il medico sociale Socci aveva redatto una lettera che sarebbe dovuta servire in caso di controlli anti-doping predisposti in occasione della partita, prevista per il giorno successivo. Il giorno del match Mozzanica-San Zaccaria, l’atleta veniva sorteggiata e sottoposta a controllo anti-doping, ma la lettera redatta dal dottor Socci non veniva consegnata ai funzionari del Tribunale nazionale antidoping in quanto chi era predisposto, ovvero il presidente della società Rinaldo Macori, era stato impossibilitato a partecipare alla trasferta in quanto colpito da un grave lutto come la scomparsa della madre».

Il San Zaccaria ha quindi aggiunto: «La negligenza del caso, pertanto, si riduce a quanto detto. La società e l’atleta si impegnano dunque a rispettare la sospensione comminata dal Tna ed ad operarsi per fare al più presto chiarezza sull’accaduto, fiduciosi nell’operato del Coni».