Macella una capra in garage per amore, denunciata una 38enne

Cervia, con ogni probabilità si tratta di un rito di santeria. Sul posto la polizia

Macella una capra in garage per amore

Macella una capra in garage per amore

Cervia (Ravenna), 3 settembre 2015 - Nel garage condominiale ha sgozzato e fatto a pezzi una capretta nell’ambito di un probabile rito d’amore realizzato con i dettami della santeria, religione diffusa in alcuni paesi del Sudamerica.

Per questo una 38enne è stata denunciata a piede libero con l’accusa di uccisione di animale. Ad avvertire dell’accaduto la polizia di Pinarella di Cervia, sono stati alcuni residenti preoccupatisi dopo avere notato una scia di sangue, peraltro segnata da impronte di piedi scalzi, uscire da sotto la porta del garage; e una donna che contestualmente si aggirava fuori dal condominio con un machete insanguinato in mano. La 38enne poco dopo, su invito degli agenti delle Volanti giunte sul posto, ha aperto il box di sua proprietà. La scena che a quel punto si è presentata agli occhi della polizia era davvero macabra: sangue su tutto il pavimento oltre ai resti di una capretta appena macellata e a simboli religiosi sistemati in diversi luoghi, anche sopra alla testa dell’animale: tre teste di divinità, varie croci, un ferro di cavallo, delle bambole, piume di volatili e monete. In seguito all’analisi della carcassa eseguita dall’istituto zooprofilattico sperimentale (sezione di Forlì) sono poi stati trovati nella capretta anche un corno di bovino e nove baccelli, uno dei quali con la superficie disegnata. Sul posto sono inoltre stati sequestrati sei coltelli tra i 7 e i 30 centimetri di lunghezza, un machete, quattro chiodi in ferro e un martello. E sono infine intervenuti sia gli agenti della Scientifica per i rilievi del caso che quelli della Municipale per avvertire il servizio veterinario dell’Ausl.

La donna ha spiegato di avere comperato la capretta per 75 euro quel giorno stesso in un allevamento della zona. Un esemplare di tre anni e di circa 15 chili che aveva poi portato nel suo garage dove era scesa nel primo pomeriggio per ucciderlo colpendolo al cuore dopo averlo bloccato stringendolo tra le gambe. Quindi l’aveva diviso in pezzi a colpi di machete sistemando su ciascuno un particolare simbolo religioso e accompagnando il tutto con canti della Santeria. Anche se non lo ha detto esplicitamente, sembra che abbia fatto tutto questo per legare a sé un uomo a cui teneva.