Mercoledì 24 Aprile 2024

Droga e armi, smantellata la banda della Jaguar

La polizia ha bloccato sei persone, che costituivano un gruppo criminale considerato tra i più pericolosi della città: cercavano di imporsi sulla piazza dello spaccio. Sequestrate armi e una lussuosa auto

Spaccio di droga

Spaccio di droga

Ravenna, 28 novembre 2014 – Cocaina, marijuana, armi: un cocktail che faceva di un gruppo criminale una delle bande più pericolose di Ravenna. Tra lunedì e martedì la polizia ha bloccato sei persone nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Dda di Bologna. Si tratta di un 46enne di Lucera (Foggia) ma residente in città e presunto capo del gruppo; di altri due foggiani di 26 e 47 anni, originari di San Severo e di San Nicandro Garganico ma entrambi domiciliati a Ravenna; di un 28enne albanese domiciliato a Villanova di Ravenna; di un ravennate di 55 anni rintracciato a Città di Castello (Perugia) anche grazie alla locale Questura; e di un altro ravennate di 35 anni. A parte quest'ultimo, risultano avere tutti precedenti in taluni casi pure di rilievo.

L'accusa finora formulata a vario titolo è di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione di droga e aggravata dalla disponibilità di diverse armi con le quali secondo la Questura ravennate il gruppo cercava di affermare la propria supremazia sulla piazza dello spaccio. Non a caso la squadra Mobile (sezione Narcotici) ha finora sequestrato due pistole, presumibilmente detenute clandestinamente: una semiautomatica e un revolver, entrambe di grosso calibro. Tra il materiale finito sotto sequestro, figura anche una costosa Jaguar ultimo modello.

Nel corso dell'udienza di convalida tenutasi nella tarda mattinata davanti al Gip ravennate Antonella Guidomei, i primi cinque indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere mentre l'ultimo ha reso spontanee dichiarazioni in buona sostanza negando gli addebiti mossi.

L'indagine è scaturita nell'ambito dell'operazione che il 15 novembre scorso ha portato all'arresto di un 64enne ravennate e di una 36enne moldava per 3,7 chili di cocaina e oltre 43 mila euro in contanti presunto frutto dello spaccio. Per ora il Gip si è riservato la decisione sulla convalida (ci sono sia fermi d'iniziativa che arresti). I sei sono difesi dagli avvocati Francesco Furnari, Carlo Benini, Luca Donelli e Monica Miserocchi di Ravenna; e Stefano Brandina di Rimini.