Sesso e ‘prestazioni extra’: sequestrato un centro massaggi

Intervento dei Carabinieri in via Murri: durante il blitz, trovati due uomini completamente nudi

I Carabinieri pongono i sigilli al centro massaggi di via Murri

I Carabinieri pongono i sigilli al centro massaggi di via Murri

Ravenna, 2 agosto 2015 – I Carabinieri di Ravenna hanno sequestrato, ieri mattina, il centro massaggi di via Murri: dietro quella che dai militari era considerata un’attività di ‘copertura’ – i massaggi, appunto – se ne nascondeva un’altra: l’offerta di prestazioni sessuali extra dietro pagamento di un compenso.

L’intervento è stato rapido e fulmineo, un blitz, proprio per la necessità di catturare il momento che potesse certificare quello che era poco più di un sospetto.

Dietro al listino con il tariffario per i vari tipi di massaggi, c’era ben altro: il cliente sceglieva il tipo di trattamento e poi una volta entrato nella stanza con la donna si chiudeva nella più totale privacy. Durante il massaggio avveniva la proposta, un compenso extra da pagare per avere una prestazione sessuale; i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile sono intervenuti facendo irruzione immediatamente nelle stanze e trovando due clienti completamenti nudi, sottoposti alle ‘attenzioni’ delle massaggiatrici.

Nel centro, i carabinieri hanno trovato due donne, ma non si esclude che il giro possa essere più vasto e che ci possano essere collegamenti con altri centri massaggi del ravennate e non solo, visti anche gli ultimi episodi a Lugo, Forlì e Faenza, dove è stato acclarato che il modus operandi è sempre lo stesso.

Dall’intervento dei Carabinieri sono dunque scaturiti ulteriori accertamenti, sia sulle modalità di pagamento – occorre stabilire i soldi delle prestazioni extra a chi venissero dati effettivamente – e sull’assetto societario: proprio questi ultimi dettagli appaiono di rilievo poiché nel centro massaggi, che necessita di un responsabile tecnico con diploma specifico in trattamenti benessere, risultano implicati anche cittadini italiani.

L’intervento in flagranza dunque ha portato alla chiusura del centro.