Sesso dopo gli strip, a processo l’ex gestore del night

Marina Romea, alla sbarra per sfruttamento della prostituzione

Escort (Foto di repertorio Germogli)

Escort (Foto di repertorio Germogli)

Ravenna, 1 luglio 2015 - Non solo avrebbe tollerato un giro di sesso a pagamento nel proprio locale, ma ci avrebbe anche lucrato dividendo con le ‘sue’ ragazze i guadagni e pretendendo sostanziose percentuali. Un’accusa che vede l’ex gestore del night Gold Club di Marina Romea, un 59enne, a processo per sfruttamento della prostituzione. All’ingresso del locale era affisso un cartello che diffidava i clienti dal mettere le mani sulle cameriere. In realtà, secondo la Procura, gli spettacoli andavano ben oltre i semplici strip tease, balletti di lap dance e privè.

A fine serata le figuranti di sala potevano intrattenersi con i clienti, concordando prestazioni sessuali. E sarebbe stato proprio il gestore a condurre il gioco e ad agevolare quegli incontri a luci rosse. Ieri, di fronte al Tribunale collegiale – giudici Schiaretti, Bailetti e Galanti – si è tenuta la prima udienza. Il night di Marina Romea fu posto sotto sequestro nel dicembre 2013 dalla squadra mobile di Ravenna, sulla base di un’ordinanza richiesta del pm Stefano Stargiotti e firmata dal gip Monica Galassi. Ma l’inchiesta era in piedi dall’aprile 2012, quando due carabinieri entrarono nel night fingendosi normali clienti e ai quali a fine serata fu proposto il servizio extra.

Dalle successive intercettazioni telefoniche emergerebbero anche le lamentele di alcuni clienti, rivolte direttamente al gestore, per le prestazioni sotto le aspettative delle ragazze. Contro di lui ci sono anche le testimonianze di tre brasiliane, sentite di incidente probatorio. Il 59enne – difeso in aula dall’avvocato Ermenegildo Andrini – respinge ogni addebito in proposito e ha scelto il rito ordinario, in pubblico dibattimento, per potere dimostrare la propria estraneità alle accuse.