La sirena che ha salvato centinaia di vite scende dal tetto di Palazzo Manfredi

Era stata montata nel luglio del 1939: ora verrà restaurata gratuitamente da Aldo Fabbri

La sirena viene imbragata dalla gru prima di scendere dal tetto

La sirena viene imbragata dalla gru prima di scendere dal tetto

Faenza (Ravenna), 22 ottobre 2014 - La sirena che ha salvato centinaia di vite, scende dal tetto di Palazzo Manfredi. Era stata montata nel luglio del 1939, in piena epoca fascista, prevedendo forse il tragico avvio verso il secondo conflitto bellico e negli anni bui della guerra avvisava i faentini dell’arrivo dei bombardieri che scaricavano il loro carico di morte sulla città. Oggi quella sirena, malridotta e arrugginita, dopo tanti anni è stata portata al suolo per essere restaurata.

Quest’anno il 16 dicembre ricorrerà il 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo della città di Faenza; settant’anni prima infatti le truppe Alleate dei Battaglioni Maori della Nuova Zelanda e quelli Indiani dei Sick entrarono in città, i primi da sud, attraversando Ponte delle Grazie e gli altri dopo aver aggirato la città provenienti da Celle, costringendo i tedeschi ad arretrare al di là del Senio dove venne posizionata la Linea Gotica. Prima di allora però decine furono le vittime faentine causate dei martellanti bombardamenti. La sirena era ormai diventata parte dei faentini e li avvisava quando le postazioni nel faentino segnalavano l’arrivo degli aerei.

Oggi questa vecchia sirena è stata portata al suolo con una operazione difficile anche per i nostri giorni. Due operai portati con un cestello ad oltre 25 metri di altezza hanno staccato la staffa in metallo e dopo averla imbragata ad un’altra grossa gru l’hanno portata al suolo. Ad aspettarla Aldo Fabbri, il volontario che si è offerto di restaurare gratuitamente la sirena e che verrà riconsegnata a dicembre, prima del 16 per la fine delle iniziative messe a punto dall’amministrazione comunale.