Ma su Facebook è meglio esserci oppure no?

Bologna, 4 marzo 2015 - Facebook, twitter e tutti i social metwork o i ‘social’ come si dice adesso, a che servono? Cos’è questa smania di apparire? Accanto a tanta gente che scrive cose normali vedo sempre più gente che posta di tutto, esibizionisti che pure di farsi vedere in pose sexy o sull’ultima spiaggia dei Caraibi postano di tutto. Ma alla fine, che ci frega? Curzio Orlandini

risponde Massimo Gagliardi, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Intanto i social servono a fare soldi. E quindi l’ex studente Zuckeberg che inventò Facebook ha fatto bingo: ora la sua goliardata vale 170 miliardi di dollari. Visto dall’utente, lei dice: a cosa serve entrare sui social? A tutto. E a niente. Quando la figlia del protagonista del film di ‘Birdman’ urla al padre: «Se non sei su Facebook non sei nessuno, hai capito?», ha ragione. Perché il padre è un attore che vuole tornare famoso ma con una commedia vecchio stile. Chi fa lavori ‘pubblici’ deve essere sui social, pena la nullità mediatica che spesso vuol dire tutto (il media è il messaggio, McLuhan). Sull’uso privato sono d’accordo con lei: anch’io voglio essere qualcuno. Ma solo per chi conta davvero per me. E dirglielo negli occhi. Non m’interessa essere qualcuno per tutti.  massimo.gagliardi@ilcarlino.net