Martedì 16 Aprile 2024

Spaccio nel parcheggio, arrestato 36enne

Faenza, controlli in via Proventa dopo le segnalazioni di cittadini: scattano le manette per droga e resistenza

I carabinieri nel parcheggio

I carabinieri nel parcheggio

Faenza, 31 gennaio 2015 - Primi risultati dei nuovi servizi messi a punto dalle forze dell’ordine nell’area del parcheggio di via Proventa, dopo segnalazioni e proteste dei residenti. I carabinieri del Radiomobile hanno arrestato un 36enne per un movimentato episodio che si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì. Verso le tre della notte, mentre dal locale da ballo che si trova poco distante ancora la musica era ben udibile con tanta gente all’interno, i carabinieri della pattuglia del Radiomobile si sono avvicinati a una Opel Corsa parcheggiata dalla quale avevano notato un continuo viavai di persone. Quando l’auto dei carabinieri si è affiancata, dallo sportello del conducente è saltato fuori un uomo, che dopo aver spinto un carabiniereeha iniziato a correre lasciando cadere un piccolo involucro sotto ad altre auto in sosta.

I carabinieri si sono accorti della mossa e mentre uno ha recuperato l’oggetto l’altro, un vicebrigadiere, ha ingaggiato un lungo inseguimento dopo il quale ha bloccato l’uomo, solo dopo però aver ricevuto calci, pugni e spintoni. L’oggetto lasciato cadere è risultato essere un involucro con mezzo grammo di cocaina. L’uomo invece, accompagnato in carerma, ha dato un nome falso. Ma dalla banca dati è risultato essere un 36enne originario del Marocco, M.E.A. – queste le sue iniziali, ma è noto in città con un soprannome –, senza fissa dimora e non in regola con i documenti di soggiorno. Per il 36enne, su disposizione del Pm di turno, è scattato l’arresto per detenzione e spaccio di stupefacenti oltre ai reati di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, che dopo essere stato spintonato è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso e per false dichiarazioni sull’identità. Ieri mattina, dopo una notte in cella di sicurezza, l’uomo si è presentato al Tribunale di Ravenna per il processo con il rito direttissimo.

Il 36enne, davanti al giudice, Alessandra Medi, ha patteggiato una pena di 22 mesi, sospesa perché incensurato e così è stato rimesso in libertà.