Moto, il ravennate Caricasulo trionfa in Thailandia nel mondiale Supersport

E c'è già chi lo vede come l'erede di Marco Melandri

Federico Caricasulo esulta dopo il successo in Supersport 600, il primo della carriera

Federico Caricasulo esulta dopo il successo in Supersport 600, il primo della carriera

Ravenna, 13 marzo 2017 - Si chiama Federico Caricasulo, ha 20 anni, è di Ravenna ed è il nuovo astro nascente del motociclismo internazionale. Nella terra di Marco Melandri (sceso quest’anno in Superbike), Caricasulo – impegnato per il secondo anno consecutivo nel mondiale Supersport 600, ma al debutto Team GRT Yamaha alla guida della nuova Yamaha YZF-R6 – ha appena piazzato il primo vero acuto della propria carriera, andando a vincere il Gran Premio di Thailandia (partendo col settimo tempo), davanti al pilota locale Decha Kraisart ed al finlandese Niki Tuuli. I fan del pilota ravennate sono in delirio e già sognano in grande. La storia di Caricasulo è legata a doppia mandata al Bardahl Evan Bros, team tutto ravennate di Fabio Evangelista, che lo ha lanciato nel grande circus delle due ruote, e che quest’anno ha scelto il centauro genovese Gamarino per le gare dello stesso Mondiale Supersport 600. Al termine del vittorioso Gran Premio di Thailandia (che Gamarino non ha portato a termine a causa di una sfortunata caduta causata per evitare un avversario), Caricauslo non ci ha pensato troppo per ringraziare chi ha creduto in lui all’inizio della carriera: “La dedica per questa vittoria va ovviamente alla Yamaha e al mio team, ma non posso dimenticare da dove vengo, ovvero dal team Evan Bros di Fabio Evangelista, che mi ha permesso di correre per tre anni a livello internazionale. Mi hanno preso che non ero nessuno e con loro sono arrivato fino a questo traguardo, dunque ringrazio tutti di cuore”. La gara è stata un susseguirsi di emozioni, fin dallo start, ma il capolavoro si è concretizzato alla fine: “Sono soddisfatto della mia gara – ha commentato Caricasulo – e mi sono piaciuto soprattutto all’ultimo giro, quando sono riuscito a costruirmi un piccolo gap che mi ha permesso di tenere a distanza tutti gli avversari diretti. Ma ora viene il bello, perché dovremo continuare di questo passo, senza pensare a quello che è stato”.

I primi insegnamenti dopo poche settimane passate in un team ‘top level’, Caricasulo li ha già metabolizzati: “Ho imparato che in prova non è importante concentrarsi sul giro veloce, bisogna piuttosto cercare di trovare il ritmo giusto. È questa la chiave per andare forte in tutte le gare e io l’ho imparato sulla mia pelle. Il Mondiale è lungo, e in questa fase non è il momento di pensare alla classifica, ma solo a dare il massimo in ogni gara”.