Ravenna, 6 marzo 2012 - Non capita spesso di assistere a una finale tutta italiana nel circuito Wta.
Sulla terra rossa di Acapulco è accaduto per la nona volta nella storia: a trionfare è stata Sara Errani (testa di serie n°3), che ha superato Flavia Pennetta (n°2) 5-7, 7-6, 6-0 in due ore e 28 minuti, e durante la premiazione ha indossato il caratteristico sombrero messicano. E’ il terzo titolo in carriera per la ravennate (dopo Palermo e Portorose nel 2008), protagonista di un grande inizio di stagione dove ha centrato anche i quarti agli Australian Open. Sara non si è accontentata: ha fatto suo anche il doppio in coppia con Roberta Vinci: 6-2 6-1 alle spagnole Dominguez Lino e Parra Santonja. Aveva battuto la Vinci (n°1 del seeding) in semifinale nel singolare e oggi farà un bel salto in classifica (era n°36), attestandosi intorno alla trentesima posizione ed eguagliando la sua miglior classifica raggiunta nel febbraio 2009.
 

Come succede spesso nei derby, la partita non è stata spettacolare, ma molto tirata. Decisivo il tiebreak del secondo set, vinto dalla Errani per sette punti a due, trampolino di lancio per una terza frazione senza storia.
«E’ stata una finale combattutissima – ha commentato la ravennate –, ho cercato di essere sempre aggressiva. Non è facile affrontare un’altra italiana: sono fiera di averlo fatto nel migliore dei modi. Un match del genere mi riempie di fiducia e questo è positivo in vista dei tornei sul cemento. Ora parto per Indian Wells, poi c’è Miami».
 

Forse è ancora presto per parlare di passaggio di consegne ma Sara, che compirà 25 anni ad aprile, è in fase ascendente, mentre Flavia non è riuscita a celebrare il trentesimo compleanno, festeggiato il 25 febbraio, con il successo in uno dei suoi tornei preferiti (sarebbe stato il decimo titolo assoluto): ad Acapulco ha vinto in due occasioni e con questa ha perso altre cinque finali qui. La brindisina comunque riscatta un negativo inizio di 2012.

«Lei va come una moto – è l’analisi della Pennetta, scesa in campo con un completo rosso fiammante – ed è stata più incisiva nei momenti importanti. Più passava il tempo, più commettevo errori, poi nel terzo set non avevo più energie sufficienti per lottare ad armi pari. Il mio tennis sta lentamente crescendo, spero di esprimermi così anche nel prossimi tornei».

di Alberto Giorni