Ravenna, 17 aprile 2012 – «AD ANNA dico solo che se noi siamo rimasti qui, un motivo c’è. Ed è per continuare a vivere». A rivolgersi alla fidanzata di Piermario Morosini è Federica Lisi, la vedova del campione di volley Vigor Bovolenta, morto a Macerata il 24 marzo scorso mentre giocava, come il calciatore del Livorno. A 36 anni, Federica è una madre sola con quattro figli. «Fa male ogni giorno, cerchi di non pensarci, ma non ti puoi fermare. Non deve farlo neanche Anna».

Federica, lei ha già vissuto lo stesso dramma di Anna meno di un mese fa. Come ci si rialza?
«Quando ti succede una cosa del genere, davanti hai due strade: o vai nel marasma più totale e smetti di vivere, o cerchi una luce, prosegui il tuo cammino e vai avanti. Se sono ancora qui, un motivo c’è ed è per continuare a vivere, per Alessandro che ha 7 anni, per Arianna che ne ha 4, per le gemelline Aurora e Angelica che hanno un anno e tre mesi. Se hai 22 anni come Anna non puoi tirare i remi in barca. Bisogna vivere ogni istante per ringraziare di avere la fortuna di stare al mondo».

La domanda che si fanno tutti è: poteva andare diversamente? Vigor e Piermario potevano essere salvati?
«Sono tutte cavolate. È successo a Vigor, è successo a una sciatrice di 17 anni (l’azzurra Simona Senoner, ndr), è successo a Piermario. Io sono fatalista: era il momento, hanno chiamato i nostri uomini e non c’era niente da fare. Non posso credere che in serie B i calciatori non siano controllati. Io quella domanda me la faccio dal 24 marzo, ma una risposta non c’è».

Neanche se ci fosse stato il defibrillatore più vicino?
«Non c’è nessuna polemica che mi possa interessare o che mi possa ridare Vigor. Si possono e si devono fare tutti i controlli, ma quando arriva il momento non c’è niente da fare, e io lo so perché l’ho vissuto di persona. L’ho visto a pranzo, mi ha detto ‘ciao, ci vediamo stasera’, e non è più tornato».

Martedì prossimo a Ravenna si giocherà il ‘Bovo Day’, una sfida tra la nazionale azzurra di oggi e quella degli amici di Vigor.
«So che il PalaDeAndré sarà pieno, i biglietti sono già esauriti. Verrà tutta la città. Io sto già prendendo della valeriana perché a me il campo mette sempre un po’ d’ansia, ma per i figli si fa tutto. Gli organizzatori mi hanno dato carta bianca e io ho assecondato tutte le richieste di Alessandro e Arianna».

Che cosa le hanno chiesto?
«Loro frequentano la stessa scuola, le San Vincenzo de Paoli di Ravenna. So che hanno preparato con la maestra di musica alcuni cori, sicuramente canteranno ‘Aggiungi un posto a tavola’. Alessandro è sempre stato un bambino più grande della sua età. Vorrei avere io la forza che hanno i miei figli».

Doriano Rabotti

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