Manda due carabinieri all’ospedale. E mentre lo arrestano inneggia ad Allah

Tunisino in manette per resistenza. L’amico in auto con lui aveva una mannaia

Carabinieri in azione (foto archivio)

Carabinieri in azione (foto archivio)

Ravenna, 6 agosto 2015 - Aveva ancora le narici imbiancate. E mentre i carabinieri cercavano di bloccarlo e di infilargli le manette, lui inneggiava ad Allah, menando con calci e pugni. Hanno faticato non poco, i militari della stazione di Filetto, per avere la meglio sul tunisino che, dopo un controllo prima in auto poi domiciliare, e in evidente stato di alterazione da assunzione di stupefacenti, ha cominciato a dare in escandescenze. Mehrez Zelfani – 29 anni, domiciliato a Forlì, sposato, pregiudicato, clandestino e nullafacente – alla fine è stato arrestato: difeso dall’avvocato Giuseppe Roccafiorita, per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale (due carabinieri all’ospedale e 10 giorni di prognosi ciascuno) ha patteggiato in Tribunale un anno e otto mesi. Come misura cautelare, obbligo di dimora a Forlì (la Procura chiedeva il carcere) e prescrizione di restare in casa dalle 20 alle 8. La vicenda, peraltro, si collega alla rissa di qualche giorno fa fuori dal Rock Planet di Pinarella.

Dal principio. All’una di notte di martedì 4 agosto i militari di Filetto e del ‘Norm’ di Cervia-Milano Marittima hanno fermato un’auto con a bordo tre persone: il tunisino era seduto dietro ed è stato trovato con 5,2 grammi di cocaina. Guidava un forlivese di 23enne, L.E., residente a Forlimpopoli, celibe e nullafacente, che invece è stato trovato in possesso di una mannaia lunga una quarantina di centimetri e denunciato per il porto di oggetti atti ad offendere. A bordo c’era anche una ragazza, a carico della quale non sono stati presi provvedimenti. Dalla provincia di Ravenna i controlli si sono spostati a Forlì, a casa del tunisino, dove sono stati rinvenuti altri 2 grammi di hashish e materiale per il confezionamento delle dosi. Durante la perquisizione, il Zelfani ha perso la testa e aggredito i carabinieri. Considerandone la mole – oltre un metro e novanta e più di cento chili – sono serviti ben otto carabinieri per riuscire a immobilizzare quella furia senza freni.

Nell'abitazione forlivese c’era anche un italiano, Domenico D.L. (da poco uscito di carcere per droga), uno dei tre protagonisti della rissa davanti al Rock Planet di Pinarella arrestati nella notte fra venerdì e sabato scorsi, e dove tra i partecipanti era stata segnalata anche la presenza di un immigrato di grossa stazza, alla fine riuscito a dileguarsi. Questo particolare aggiunge un tassello ai sospetti dei carabinieri, vale a dire che all’origine di quella battaglia a colpi di cocci di bottiglia e cazzotti ci fosse un movente ben preciso: il controllo della piazza dello spaccio.