Turismo e lidi, è la vera sfida

Ravenna, 29 maggio 2016 - Non è un caso che, nella decina di dibattiti affrontati dai cinque candidati, quello di Marina di Ravenna sia stato il più difficile per il Partito democratico. Perché è proprio sul turismo e sulla vitalità dei lidi che Michele De Pascale sconta l’eredità più pesante dell’amministrazione uscente guidata da Matteucci. Certo, c’è stata la crisi. Certo, anche nel turismo le mode hanno un loro peso, e forse il ‘modello Marina’ sarebbe andato in crisi in ogni caso. Ma fatto sta che in questi 10 anni (come nei 30 precedenti) a governare il territorio c’era il centrosinistra. Senza dimenticare che il resto della riviera romagnola, a differenza dei lidi ravennati, l’anno scorso ha fatto registrare cifre discrete. Non deve sorprendere che i progetti lanciati da De Pascale (il più grande beach stadium d’Europa e un edificio comunale per i circoli velici) siano stati accolti da più di un sopracciglio alzato. Il ‘popolo del mare’ ha in mente obiettivi magari più terra-terra ma più urgenti: regole condivise per le feste, raggiungibilità delle spiagge, riqualificazione di strade e marciapiedi. Inoltre servono risorse certe: ricordate i fondi europei per l’avveniristica riqualificazione degli stradelli retrodunali, dati per quasi sicuri e poi svaniti? Tra le tante sfide che aspettano una Ravenna stanca e ingrigita, quella del turismo è la più difficile e forse la più importante. Chiunque prenderà in mano la città dovrà dare una scossa immediata, o dovremo rassegnarci a rimanere la periferia della riviera romagnola.