Ravennate rapinato e ucciso a bastonate a Roma

Giuseppe D’Angelo, 68 anni, aveva lasciato da qualche mese la città natale per trasferirsi nella capitale

Il ritrovamento del corpo senza vita dell'uomo

Il ritrovamento del corpo senza vita dell'uomo

Ravenna, 31 ottobre 2014 - UN RAVENNATE, Giuseppe D’Angelo, 68 anni, è stato ucciso a Roma. Il corpo di D’Angelo — che risultava essere senza fissa dimora — è stato ritrovato alcuni giorni fa in via Clivo di Scauro (nel rione Celio, in pieno centro, in prossimità del Colosseo), all’interno di una struttura in legno vicino a un asilo nido. Il cadavere mostrava lesioni alla testa. PER l’omicidio — che risale alle 5.30 di giovedì 24 ottobre — sono stati fermati due clochard di nazionalità rumena, Claudiu Frimu di 31 anni e Stefano Eusebio Dobre di 46: avrebbero assassinato l’uomo (forse a colpi di bastone o addirittura con un pezzo di staccionata) e gli avrebbero poi sottratto gli effetti personali, denaro e oggetti di valore, che sono stati ritrovati in possesso di Frimu alcune ore dopo il delitto. Dobre ha invece chiamato il 118 per far soccorrere D’Angelo, ma in seguito avrebbe fornito agli investigatori dichiarazioni ambigue, in contraddizione con quanto riscontrato dagli stessi inquirenti. Per questo è stato ipotizzato il suo coinvolgimento nel crimine, tanto da giustificare il suo arresto. Le indagini non sono ancora concluse: gli inquirenti stanno verificando se i due arrestati abbiano agito con l’aiuto di complici. GIUSEPPE D’Angelo aveva lasciato Ravenna da mesi, dopo la separazione dalla moglie, con la quale, in precedenza, abitava in un alloggio Acer di via Tommaso Gulli.  Da allora aveva adottato uno stile di vita girovago. A Roma, per qualche tempo, era stato ospitato da una struttura religiosa, che aveva poi dovuto lasciare. A quanto si sa, la famiglia non aveva avuto sue notizie di recente, e non sapeva che il congiunto si trovava nella capitale.  Oltre alla moglie separata, D’Angelo lascia dei figli. I familiari, avvertiti nelle ore successive al ritrovamento del corpo, hanno provveduto al riconoscimento.