Urban trail ‘Ravenna città d’acque’, di corsa fra storia e sport

Alla partenza 600 persone, record d’iscritti LE FOTO

La partenza della corsa (foto Zani)

La partenza della corsa (foto Zani)

Ravenna, 6 luglio 2015 - Una Ravenna inaspettata e per certi tratti inconsueta, ha accolto, domenica mattina all’alba, i 600 partecipanti alla terza edizione dell’Urban trail ‘Ravenna città d’acque’. In cammino a passo libero, in visita guidata o di corsa tra rivoli d’acqua e fiumi, antiche memorie e letti abbandonati, su e giù per quei pochi dislivelli che una città un tempo di mare e di valle può offrire. LE FOTO

È stato un successo per certi versi clamoroso, visto che lo scorso anno gli iscritti erano stati 500. E allora, via per i 16 km disegnati tra argini, parchi, aree verdi, vie d’acqua e memorie acquifere. Ma anche la passeggiata di 5 km che ha fatto piccole tappe per raccontare i luoghi di una Ravenna racchiusa tra mare e valli e solcati da fiumi e canali. E pure la ‘corta’ di 7,5 km che, all’altezza del Torrione, ha intersecato il percorso della lunga. Due le novità dell’edizione 2015: nella versione ‘corta’ il passaggio dagli Orti Siboni e nella ‘lunga’ (ma anche nella corta) un tratto di mura aperte per l’occasione. L’Urban trail ‘Ravenna città d’acque’ era partito un po’ in sordina con 200 iscritti, poi diventati 400 e quest’anno lievitati a 600. L’incremento è stato esponenziale, e ha fatto diventare questo evento sempre più seguito da un pubblico variegato che, alle sfide dei chilometri, ha aggiunto quella di puntare la sveglia all’alba.

La sfida di Trail Romagna, raccolta dall’assessorato all’ambiente e sport del Comune di Ravenna, ogni anno presenta piccole varianti, ovvero tratti ‘guadagnati’ alla città nascosta, moderni tratturi che uniscono aree verdi e siti monumentali.

Su questo percorso, a tratti insidioso, in campo maschile ha avuto la meglio Mattia Di Nunzio dell’Avis Forlì, mentre fra le donne ha primeggiato Aurora Placci. Concorrenti da Forlì, Ferrara, Comacchio, Rimini, ma anche turisti in vacanza sui nostri lidi, insieme a tanti ravennati, hanno corso solo per il piacere di farlo, per condividere la strana sensazione di attraversare la città ancora disponibile.

Il ringraziamento degli organizzatori è andato a tutti i volontari che hanno prestato la propria opera in un orario ‘inconsueto’. «La partecipazione così massiccia a queste manifestazioni — ha commentato Giovanni Trabalza di Trail Romagna — è la dimostrazione che la corsa e il cammino sono oramai un movimento inarrestabile, e che nel disegnare lo sviluppo urbanistico della città occorre tenere conto anche di loro visto che la città è di tutti».