Venditore porta a porta troppo ‘insistente’. Si scopre che lavorava in nero

I carabinieri intervengono e sanzionano il titolare di un'azienda ravennate che opera per conto di un colosso dell’energia elettrica

I consumatori devono star in guardia (foto Torres)

I consumatori devono star in guardia (foto Torres)

Ravenna, 24 gennaio 2015 - La ‘scampanellata’ insistente di un procacciatore di contratti per l’energia elettrica a casa di un potenziale cliente ha creato – pur se indirettamente – grossi problemi al suo titolare: è stata sospesa l’attività imprenditoriale e il legale rappresentante della socierà a responsabilità limitate è stato sanzionato con ammende per oltre diecimila euro a seguito dell’intervento dei carabinieri.

Tutto è avvenuto l’altro giorno in città. Come avviene con sempre maggior frequenza, due giovani dall’aria distinta, in giacca e cravatta, muniti di cartellino di identificazione e cartelletta portadocumenti, hanno iniziato il loro ‘porta a porta’, suonando ad ogni campanello di condomini e villette della zona assegnata. L’incursione è stata a tappeto, inoltre i due giovani venditori hanno messo molta foga nella ricerca di potenziali clienti, tanto che uno dei due si è ‘applicato’ con particolare insistenza ai campanelli degli appartamenti da cui non riceveva risposta. Il suo atteggiamento ha indispettito giustamente il proprietario di un alloggio che dopo l’ennesima scampanellata ha chiamato il 112.

«Ci sono dei venditori di contratti di energia elettrica che ci stanno molestando con furiose scampanellate – questo grosso modo il tenore della telefonata fatta al centralino per le emergenze dei carabinieri – potete mandare una pattuglia?». L’uomo ha fornito i propri dati e l’indirizzo, oltre a una descrizione dei soggetti, ed è stato rassicurato dal centralinista. Infatti di lì a poco è arrivata sul posto un’auto con due militari a bordo che non hanno avuto difficoltà a rintracciare i venditori petulanti.

I due giovani avevano regolare cartellino di riconoscimento e si qualificavano come rappresentanti di una nota energia elettrica. Ma dopo esser stati accompagnati in caserma si è accertato che in realtà operavano per conto di una società autonoma, con sede legale e operativa a Ravenna, di cui è amministratore unico un ravennate. In collaborazione con i carabinieri del nucleo dell’Ispettorato del lavoro sono stati fatti ulteriori approfondimenti sui rapporti di lavoro dei dipendenti ed è emerso che la società, appunto una ‘srl’ stava occupando due lavoratori in nero sui dieci totali impiegati.

E’ stato quindi adottato il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale (per violazione del decreto legislativo sulla sicurezza e contro l’irregolarità del lavoro) e sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 10.250 euro. Ulteriori accertamenti sono ancora in corso e, secondo gli investigatori, potrebbero portare ad altre sanzioni pari a diverse decine di migliaia di euro.