Violenza sessuale su un bimbo, il vicino di casa arrestato: "Gli volevo bene come a un figlio"

L'uomo durante l'interrogatorio di garanzia ha negato ogni contatto sessuale

Violenza su minori, una piaga da sconfiggere (Ansa)

Violenza su minori, una piaga da sconfiggere (Ansa)

Ravenna, 1 agosto 2014 - "Gli voglio bene come a un figlio". Così si è difeso il 54enne portuale originario di Cesena ma residente nel Ravennatesposato e senza figli, accusato di avere molestato un bimbo di 10 anni amico di famiglia. L'uomo, durante una serie di dichiarazioni spontanee nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ha spiegato di avere mandato tutti quegli sms al ragazzo solo perché gli voleva bene come a un figlio ma ha negato ogni eventuale contatto sessuale con il piccolo.

Il pm titolare del fascicolo, Angela Scorza, aveva inizialmente inquadrato la vicenda in una violenza sessuale aggravata. Il gip Rossella Materia, pur riqualificando i fatti in atti sessuali con minorenne, ha deciso per la custodia cautelare in carcere dell'uomo, finora incensurato, alla luce del pericolo di reiterazione del reato e dei gravi indizi di colpevolezza fin qui emersi: ovvero numerosi sms dal contenuto sessuale inequivocabile e palpeggiamenti riferiti dal bimbo sia alla madre che al pm in un contesto protetto.

Un quadro cautelare definito di estrema gravità dal giudice per via della spregiudicatezza dell'uomo, che aveva saputo costruire un rapporto di amicizia con la famiglia della parte offesa e in particolare con il bambino, regalandogli perfino uno smartphone con relative ricariche. Quindi, anche approfittando di un'assenza del padre per motivi di lavoro, il 54enne si era spinto a esplicite avance sessuali. Il gip ha infine raccomandato stretta sorveglianza dell'indagato per impedirgli che commetta gesti estremi, che aveva paventato non appena appreso dell'indagine a suo carico. La difesa, avvocato Luca Donelli, si è riservata di domandare più avanti un'attenuazione della misura restrittiva.