Amianto, la Cassazione annulla la condanna: cancellati i risarcimenti

Colpo di spugna al processo Eternit. Il reato è estinto per prescrizione. Esplode la protesta dei familiari delle vittime. "Vergogna, vergogna" hanno detto in tanti, urlando subito dopo la lettura del verdetto

La delegazione dei familiari reggiani col sindaco di Rubiera, Cavallaro

La delegazione dei familiari reggiani col sindaco di Rubiera, Cavallaro

Reggio Emilia, 19 novembre 2014 - Annullata senza rinvio perche' il reato e' estinto per prescrizione. Questo il verdetto pronunciato dalla prima sezione penale della Cassazione nell'abito del processo Eternit. Sono stati annullati anche i risarcimenti per le vittime. La suprema corte ha dunque annullato la condanna che la corte di appello di Torino aveva inflitto al magnate svizzero Stephan Schmidheiny, che in secondo grado era stato condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso. Secondo la corte la prescrizione "e' maturata prima della sentenza di primo grado". Il processo vede come parti civili anche famiglie di Rubiera che alla notizia della sentenza urlano la propria rabbia: "I nostri cari uccisi due volte".

La sentenza annulla senza rinvio la sentenza emessa il 3 giugno 2013 dalla Corte d’appello di Torino, che aveva condannato l’imputato a 18 anni di reclusione. “Piegare il diritto alla giustizia, può fare giustizia oggi ma creare in futuro mille ingiustizie. Gli inglesi dicono che casi difficili creano brutte leggi. Può capitare che diritto e giustizia vadano in direzioni contrapposte, i giudici non hanno alternativa, devono seguire il diritto”. Così si era espresso il procuratore generale della Corte di Cassazione Francesco Iacoviello, concludendo la requisitoria. 

Duro il commento del sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro, già prima del verdetto: “È compito della Cassazione valutare il processo, non entro certo nel merito. Mi auguro che la giustizia arrivi fino in fondo dopo il lavoro straordinario svolta da Guariniello e che comunque non sia per un cavillo che si lascia tutta questa gente senza giustizia”. “Sono 47 le vittime dell’amianto a Rubiera, riconosciute dalla sentenza d’appello - spiega - Il Comune si è costituito da subito parte civile e in appello ha ottenuto una provvisionale da 2 milioni di euro”.

Con la sentenza della Cassazione che ha dichiarato la prescrizione ed ha cancellato la condanna al magnate svizzero Stephan Schmidheiny sfuma anche la possibilità per i familiari delle vittime e per le comunità locali di ottenere i risarcimenti.

Ezio Bonanni, avvocato di una delle parti civili nell’ambito del processo Eternit, ha così commentato la decisione del procuratore generale della Corte di Cassazione Francesco Iacoviello che ha chiesto “l’annullamento senza rinvio” della sentenza di appello per intervenuta prescrizione. “Stephan Schmidheiny (condannato a 18 anni in appello, ndr) avrebbe almeno potuto chiedere scusa alle famiglie dei deceduti - ha aggiunto - Noi comunque non ci fermeremo, gli elementi documentali e probatori raccolti fin qui sono rilevanti”.

Prima dell’inizio dell’udienza si è tenuto un presidio davanti alla Corte di Cassazione a Roma. In piazza Cavour erano presenti delegazioni di vari stabilimenti, con  le bandiere e striscioni di Cgil, Cisl e Uil. «Avete ucciso la nostra gente, non ucciderete la nostra memoria”, si legge in uno striscione. E su un altro: “Disastro eternit. Italia 3mila vittime”. Lo striscione di Legambiente, poi, recitava “In nome del popolo inquinato”.

Dal miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, condannato in appello a 18 anni di reclusione per disastro ambientale doloso, come tutti gli altri comuni, Rubiera non ha visto un euro. “Ci siamo coordinati con il Comune di Casale Monferrato - spiega il primo cittadino emiliano - per dare mandato a uno studio internazionale per fare eseguire la provvisionale. Due mesi da, dopo avere ottenuto un primo report abbiamo sospeso la cosa in attesa di questa sentenza, ma l’intenzione è quella di andare avanti e fare da apripista per gli altri indennizzi, anche quelli piu bassi delle singole famiglie”.

I due milioni, spiega, verrebbero investiti sul territorio per la salute dei cittadini. Il sindaco rivendica con orgoglio il ‘protocollo Rubiera’ sperimentato per individuare e smaltire l’amianto. “In tre anni - spiega - semplicemente utilizzando il satellite, e con Google maps qualsiasi amministrazione può farlo, abbiamo recensito e bonificato 200mila metri quadri di amianto, abbiamo messo su una sorta di ‘catasto dell’amianto’, che sta dando ottimi risultati”.