Annegata nell'Enza, il pianto del cugino 13enne

Anche lui era andato in difficoltà ma era stato salvato da Serena, sorella della vittima

Una foto della ragazza morta nell'Enza

Una foto della ragazza morta nell'Enza

Reggio Emilia, 26 giugno 2016 - Ha saputo soltanto ieri mattina della morte della cugina Andrea Begliardi, a cui era tanto affezionato. «Era convinto che anche lei ce l’avesse fatta. Poi il suo papà gli ha detto ciò che era successo». Il ragazzino di tredici anni – ne compirà quattordici in novembre – salvato dal fiume da Serena, sorella di Andrea, è stato dimesso dall’ospedale Maggiore di Parma, dov’era stato ricoverato venerdì pomeriggio, in condizioni non gravi.

E ieri, verso le 14, accompagnato dai genitori – la famiglia abita nella nostra provincia – è andato a casa degli zii, in via Primo maggio 6. Qui, nella villetta a schiera, Bruna Arpaja, madre di Andrea, la 24enne morta nel torrente Enza a ponte Cedogno di Canossa, e la figlia Serena, di 26, erano già fuori. Quando li vedono, non ci sono parole: solo lunghi abbracci e lacrime, prima di salire in casa a condividere dolore e commozione.

«Entrambi sapevano nuotare – aveva raccontato poco prima Bruna –. In quel punto l’acqua non sembrava neanche tanto profonda, ma c’era un vortice che deve averli tirati sotto...». La donna lavora come aiuto cuoca al ristorante ‘La Riserva del Re’ di Sarzano Le Braglie, a Casina ed è volontaria da una decina di anni alla Croce Rossa locale. Per venticinque minuti, ha raccontato subito dopo la tragedia, ha cercato di rianimare la figlia estratta dal torrente da un bagnante, ma per lei non c’è stato nulla da fare.

La vittima, 24 anni, si era diplomata dall’istituto professionale ‘Jodi’ a Reggio e ora lavorava come operatrice socio sanitaria in diversi paesi dell’Appennino. «Faceva servizi domiciliari per gli anziani – spiega la madre –. Si spostava un po’ dappertutto, tra Castelnovo Monti, Casina, Carpineti: era solare e tutti le volevano molto bene». Oltre alla madre e alla sorella 26enne, Andrea lascia il padre Giovanni e il fratello Nicola, 30 anni, che in questo periodo lavora negli Stati Uniti e che rientrerà oggi a Casina.

Intanto il pm Valentina Salvi, che ha coordinato le indagini dei carabinieri di San Polo e Carpineti, ha dato il nulla osta per i funerali che si terranno domani alle 14.30, con partenza dall’obitorio dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti per la farmacia di Casina, dove si formerà il corteo per il cimitero, poi la salma sarà cremata.