E’ morto Antonio Soda, giudice e politico

Aveva 71 anni. Rinunciò in toto alla magistratura per fare il deputato, poi l’avvocato. Oggi alle 14 i funerali

Antonio Soda (foto Artioli)

Antonio Soda (foto Artioli)

Reggio Emilia, 2 settembre 2014 - Reggio piange Antonio Soda: l’ex magistrato, deputato e, negli ultimi anni, avvocato, è morto ieri a 71 anni. Aveva scoperto di essere affetto da un tumore al cervello alla fine del 2011: negli ultimi giorni Soda era ricoverato all’hospice Madonna dell’Uliveto a Montericco di Albinea, dove la malattia, contro la quale ha lottato con grande coraggio, lo ha infine vinto. La salma è stata portata da ieri alla sala del commiato delle onoranze Reverberi (in via Terezin), che rimarrà aperta anche stamattina alle visite dalle 8.30. I funerali si terranno oggi alle 14 nella chiesa di san Pellegrino, con proseguimento per il cimitero di Coviolo, dove poi rimarrà in attesa della cremazione.

Nacque a Melfi, in provincia di Potenza, il 28 gennaio 1943. Coniugato con la reggiana Carla Ferrari, ha abitato in città per molti anni. Lascia due figlie, Cecilia e Laura. Entrato giovanissimo in magistratura con il concorso del 1968, svolse a Reggio funzioni di giudice istruttore, di sorveglianza, del lavoro e del dibattimento. Fu poi consigliere alla Corte di Appello di Bologna e infine pm di Cassazione nel 1994.

Lasciò un segno la sua scelta, e suonò come un unicum nella storia italiana, di dare le dimissioni dalla magistratura per dedicarsi a tempo pieno alla politica e rinunciando in toto all’aspettativa — diritto di cui avrebbe potuto esercitare — e rinunciando a rientrarvi anche alla fine del suo impegno nei partiti. Nel 1994 si candidò nella lista del Progressisti, divenendo membro della commissione Affari costituzionali e del Comitato dei servizi di sicurezza nella XII Legislatura. Si iscrisse nell’albo degli avvocati patrocinanti in Cassazione.

Eletto deputato nelle liste dei Ds-Ulivo nel 1996, fu responsabile del gruppo nella commissione Affari costituzionali e interni della Camera. Fu deputato fino al 2006. Componente della commissione bicamerale per le Riforme istituzionali, partecipò ai lavori per il progetto di superamento della crisi istituzionale italiana.

Contribuì alla formulazione di numerose proposte di legge diventate leggi dello Stato: fra queste, le leggi costituzionale sull’autonomia statutaria delle Regioni e sull’elezione diretta del presidente della Regione, sul giusto processo, sull’ordinamento federale della Repubblica, oltre alle leggi sul pacchetto sicurezza, sulle associazioni di promozione sociale e sulla cremazione. È stato anche membro della direzione nazionale dei Ds e presidente nazionale del consiglio dei garanti. Inoltre è stato iscritto alla Cgil e a Magistratura democratica.

Ha dedicato alla musica, in particolare al melodramma, il suo tempo libero. E’ stato presidente dell’istituto musicale ‘Peri’ di Reggio, promuovendo, insieme al maestro Armando Gentilucci, iniziative di promozione musicale. Socio del circolo lirico Verdi, ha partecipato per anni alle sue iniziative di ascolto e di approfondimento del patrimonio storico del melodramma italiano.

Ha scritto anche numerosi libri e articoli per svariate riviste come ‘Il ponte’, ‘Aggiornamenti sociali’, ‘Appunti di cultura e di politica’, oltreché per l’‘Enciclopedia del diritto’, l’‘Enciclopedia del diritto’ e dell’‘Enciclopedia di economia’, edite da Garzanti ed è stato autore di saggi giuridici.