Grissin Bon, è giunta l’ora di scrivere una favola

Dopo due finali scudetto i biancorossi ci riprovano ma il cammino è in salita: bisogna subito tentare il blitz ad Avellino. La squadra di Menetti in campo stasera alle 20,30

Il coach Menetti è chiamato a condurre la squadra  verso un’altra impresa

Il coach Menetti è chiamato a condurre la squadra verso un’altra impresa

Reggio Emilia, 13 maggio 2017 – C’era una volta un brutto anatroccolo. Ci piacerebbe tantissimo, tra una decina di giorni, riscrivere una favola. Partendo proprio così: c’era una volta un brutto anatroccolo. E raccontandovi la storia di una squadra che, per tanti mesi, era stata una sorta di brutto anatroccolo. Una formazione che pur vincendo tanto (i reggiani sono reduci da 6 successi nelle ultime 8 gare) non era mai entrata, fino in fondo, nel cuore dei tifosi e della città. Una squadra che aveva viaggiato costantemente in altalena, senza mai regalare certezze.

Una squadra che, però, giunta al momento della verità da brutto anatroccolo si era poi trasformata in uno splendido cigno. Ed era riuscita ad esprimere tutto il talento che aveva nella propria anima, ritrovando, magicamente, anche la voglia di soffrire in difesa.

Tra una settimana, insomma, vorremmo davvero tantissimo potervi raccontare tutto questo. Perché dalla nostra penna esca però questa favola, bisognerà che la Grissin Bon azzanni i playoff che iniziano questa sera alle 20,30 (diretta tv sulle emittenti locali e su Grissin Bon Channel) con una cattiveria agonistica e una voglia di vincere che in questa stagione i biancorossi hanno fatto emergere solo in rare occasioni.

Ora, però, siamo arrivati alla resa dei conti. Tutte le partite sono senza futuro. Tutte le partite faranno la differenza. E dal ritiro di Benevento giungono notizie di una squadra determinatissima come testimoniano le parole del capitano Pietro Aradori su Instagram: «I campioni non sono fatti in palestra, i campioni sono fatti di qualcosa che hanno dentro, nel loro più profondo. Un desiderio, un sogno, una visione, un obiettivo. E’ giunto il momento di dimostrarlo, ancora una volta, per l’ennesima volta tutti quanti». Parole di buon auspicio. A cui ci auguriamo seguano i fatti sul parquet.

Reggio si ritrova, per il quinto anno di fila, a dare l’assalto allo scudetto dei canestri e, dopo due finali-tricolori perse tra le mura amiche, riparte da un parquet difficilissimo come quello di Avellino inserendo nel motore un giocatore come Julian Wright che potrà dare maggior consistenza e solidità al collettivo di Menetti.

Si riparte, in ogni caso, proprio contro la squadra con cui, nella scorsa primavera, i biancorossi diedero vita ad una semifinale tra le più avvelenate che si ricordi (e già ci sono avvisaglie che la storia possa ripetersi con la polemica sui pochi biglietti per gli ospiti al palasport che ha ripreso vigore). Alla fine la Grissin Bon la spuntò, meritatamente, dopo 7 durissime sfide.

A distanza di un anno il duello si ripete e, diciamolo chiaramente, questa volta la squadra che parte con i favori del pronostico è la Sidigas. Sia per quello che ha fatto vedere durante la stagione. Sia per la profondità e la qualità del suo roster con la presenza di ben 9 stranieri, due dei quali dovranno accomodarsi in tribuna ad ogni partita. E non stiamo parlando di giocatori qualunque ma di atleti del calibro di Logan che, con la maglia di Sassari, tolse a Reggio uno scudetto praticamente vinto, di Ragland, il cui rientro è ancora incerto dopo la terribile tragedia che lo ha colpito con l’assassionio del fratello, di Fesenko, Green, Thomas, tutti giocatori che possono fare la differenza in qualunque momento del match.

Ecco, perchè, se la Grissin Bon vuole conquistare le semifinali deve trasformarsi da brutto anatroccolo in cigno. E deve farlo subito. Perché se i biancorossi vogliono conquistarsi una chance di passare il turno devono vincere una delle prime due sfide in terra irpina. Tornare in Emilia sotto per 2-0 sarebbe una sorta di condanna. Pensare, infatti, di conquistare 3 successi di fila diventerebbe complicato. No, bisogna lottare e vincere subito. Domani potrebbe essere troppo tardi...