La famiglia della storica Clinica Gastronomica Arnaldo si divide

Una parte dei gestori del mitico ristorante stellato di Rubiera se ne va. Lascia una delle figlia del fondatore: «Avevamo diversità di vedute. C’era chi voleva rinnovare e chi invece vuole conservare le tradizione senza cambiare nulla»

La grande famiglia della Clinica Gastronomica Arnaldo a Rubiera si è spaccata: una parte ha lasciato la gestione

La grande famiglia della Clinica Gastronomica Arnaldo a Rubiera si è spaccata: una parte ha lasciato la gestione

Rubiera (Reggio Emilia), 5 ottobre 2016 – Progressisti contro conservatori. Sembra la cronaca politica di uno dei tanti paesi europei in cui la bagarre tra partiti si accende. Invece è ciò che succede in un ristorante. Un locale per eccellenza del territorio reggiano, ossìa la Clinica Gastronomica Arnaldo di Rubiera, uno dei primi storici locali a ricevere la famosa Stella Michelin. Una patria dell’emilianità, dai cappelletti alla celebre spugnolata, fino ai prelibati carrelli dei bolliti. Ma la diatriba sta proprio qui. Continuare sulla strada delle tradizioni o rinnovare?

E così, la famiglia di Arnaldo è andata allo scontro, provocando la divisione della torta – che quest’anno ha la candelina dell’80° anno di attività – con l’uscita di una fetta di gestori.

Ad annunciarlo è direttamente il ristorante sulla propria pagina facebook: «Una delle due famiglie che gestiscono il locale – si legge – ha deciso di cambiare rotta. Da oggi Franca, Romano, Francesca e Thomas lasciano la Clinica. È stata una scelta difficile, misurata, agognata. Da domani ci attendono nuove avventure. Un forte abbraccio ai clineti di ieri, oggi e domani. E un in bocca al lupo a chi rimane per continuare a scrivere questa storia così importante per la nostra Emilia...».

Una frattura dolorosa per chi lascia, ma anche per chi resta, tutti accomunati per l’amore verso la cucina e ancor più sentita essendo cresciuti tutti assieme in un’unica grande famiglia.

«Avevamo diversità di vedute – spiega Francesca Ruozzi che lascerà assieme al marito Thomas Rossi e ai genitori Franca Degoli (figlia di Arnaldo) e Romano, uno dei capisaldi dei carrelli dei bolliti, uno dei punti forti del ristorante – Così, per evitare di scontrarci, abbiamo preferito lasciare. Cercavamo un’innovazione, ma non volevamo stravolgere le tradizioni di questo locale. Ma un occhio al futuro credo ci voglia, da una visione imprenditoriale più attuale fino ai piatti. L’altra parte della famiglia però non la pensava così ed è giusto lasciarci, anche se per i miei genitori staccarsi da quella che è casa loro non è facile. Ma hanno un’età in cui possono anche riposarsi... Apriremo un altro ristorante? Abbiamo i nostri sogni nel cassetto, sempre in questo settore, ma sono scaramantica e non dico nulla...».

Chi resta a timone dei carrelli di Arnaldo saranno Roberto Bottero, il padre Mauro e la madre Anna, l’altra figlia di Arnaldo e la compagna Ramona. «È normale che a volte in una famiglia non si vada d’accordo – spiega lo chef Bottero – Credo che sarebbe stato un azzardo cambiare quella magia che funziona da tanto tempo. A volte ci si prende eh, però i nostri punti di forza sono proprio la qualità e le tradizioni. Ancora oggi i nostri carrelli deliziano tutti. L’altro giorno quando abbiamo portato i bolliti in sala, non so quante foto i clienti hanno scattato... E abbiamo tanti giovani che vengono da noi, questo dimostra che funzioniamo per tutti. Questa scissione non comporterà cambiamenti. Andremo avanti. The show must go on si dice, no...».

di DANIELE PETRONE