Beve detersivo e muore, la madre: "Ho fatto di tutto per salvarlo"

Giusy Cataldo, mamma del piccolo Carlo, è stata la prima a soccorrerlo nel bar di famiglia FOTO La fiaccolata

Giusy Cataldo abbraccia il piccolo Carlo Russo

Giusy Cataldo abbraccia il piccolo Carlo Russo

Reggio Emilia, 31 agosto 2015 - «Ho fatto tutte le manovre che chiunque avrebbe fatto, per salvarlo. Ma purtroppo non ci sono riuscita. Aveva già iniziato a rimettere da solo, l’ho soltanto agevolato a far uscire tutto... »

La famiglia di Carlo Russoil piccolino di 2 anni morto venerdì mattina (FOTO), a distanza di oltre 48 ore dall’aver ingerito per errore detergente per lavastoviglie – è distrutta. Distrutta la madre, Giusy Cataldo, che era presente nel bar Black or White di San Martino in Rio, martedì sera, quando il bimbo ha portato alla bocca il bicchierino dosatore che conteneva quel detersivo professionale.

Metà prodotto era già stato versato e la donna attendeva la fine del primo ciclo di lavaggio (circa due minuti) per inserire la seconda parte del misurino, come le avevano indicato i tecnici del macchinario, che da poco aveva subito un guasto. Ma appena si è girata, dopo essersi occupata qualche secondo della macchina per il caffè, ha visto il bambino con le mani alla gola: lei stessa, a quel punto, gli ha prestato il primo soccorso. Poi ha gridato aiuto e il marito Antonio Russo, che era fuori a servire alcuni clienti, ha chiamato subito il 118.

Ora la famiglia – che subito dopo il decesso ha sollevato dubbi sull’operato dei medici – attende l’esito dell’autopsia (che si svolgerà stamattina) per decidere se sporgere la querela contro l’ospedale.

Nel frattempo la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo (per il momento a carico di ignoti) e ancora non esclude alcuna possibilità. Anzi, l’intento del pm Giacomo Forte è proprio quello di verificare se nella tragedia ci possano essere responsabilità di terzi o professionali.

Anche la famiglia – attraverso il legale di fiducia, Alessandro Carrara – sta facendo i propri accertamenti. E, già oggi, verrà contattata l’azienda che produce il detergente e la lavastoviglie per compiere verifiche su etichetta e normativa. «Anche loro devono dare delle risposte», chiosa l’avvocato. «Faremo poi anche analizzare da un tecnico il contenuto del flacone».

I genitori del piccolo Carlo – che sono già stati ascoltati dai carabinieri – circa un mese fa avevano denunciato alla questura un tentativo di rapimento del piccolo, da parte di due stranieri. Pochi giorni dopo nella cassette delle lettere, nella loro casa di via Bligny, era stato trovato il ritaglio di un giornale con un articolo sulla strage di Erba. Anche quella busta era stata consegnata nelle mani della polizia. Ma, sull’episodio, non ci sono più stati sviluppi investigativi.