Val d’Enza, 10 febbraio 2016 - Undici anni di reclusione. È la pena decisa dal tribunale per la madre accusata di aver costretto la figlia 16enne a prostituirsi per soldi. La condanna - decisa dal collegio giudicante presieduto da Francesco Maria Caruso con a latere Cristina Beretti e Andrea Rat - è stata più pesante della richiesta avanzata dal procuratore capo Giorgio Grandinetti, di dieci anni. La parte civile, rappresentata dall’avvocato Marco Scarpati, aveva chiesto la condanna oltre a 250mila euro di risarcimento per la ragazza e 120mila euro per l’Unione dei Comuni della val d’Enza che ha assistito legalmente e fornito assistenza attraverso i servizi alla giovane, che nel frattempo diventata maggiorenne e che ora vive in una località protetta. In aula, accanto all’avvocato difensore Andrea Davoli, era presente la madre, ora 49enne. Le indagini erano state condotte dai carabinieri di Bibbiano: in aula era presente anche il comandante della stazione locale Andrea Berci.
CronacaFaceva prostituire la figlia 16enne: madre condannata a 11 anni