Dimenticano l’hashish sul tavolo, il bimbo lo mangia e va in Rianimazione

I genitori di Rubiera denunciati per maltrattamenti e omesso controllo

Un panetto di hashish (Artioli)

Un panetto di hashish (Artioli)

Reggio Emilia, 24 ottobre 2014 - Un bimbo di 13 mesi di Rubiera è ricoverato al Policlinico di Modena per un’intossicazione dovuta all’aver ingerito la sostanza stupefacente. Anche se una piccolissima quantità, comunque sufficiente per fargli correre un pericolo evidente. In ospedale è arrivato con l’ambulanza del 118, era incosciente e c’erano anche problemi respiratori. I medici hanno impiegato davvero poco per capire che cos’era successo e che la situazione era critica. Due i motivi: sono stati i giovani genitori, residenti a Rubiera, a spiegare che probabilmente aveva ingerito un pezzo di hashish e a stretto giro gli esami più urgenti hanno confermato la presenza di Thc (il principio attivo della cannabis). I fatti riportano a lunedì mattina, o meglio alla sera precedente. 

Domenica il padre e lo zio del bimbo si danno appuntamento nella casa dove abita la famiglia e decidono di farsi una fumata insieme. La distrazione avviene prima di andare a letto, quando un pezzetto minimo di hashish viene lasciato dentro al portacenere. La mattina dopo, e siamo appunto a lunedì, il bimbo passa accanto al tavolo e allunga la mano, prendendo il pezzetto di stupefacente, che come spesso accade a quell’età finisce in bocca. Da lì al malore è questione di pochi minuti. I due genitori chiamano così i soccorsi e all’ospedale si capisce quello quanto avvenuto. Inizialmente il bimbo di poco più di un anno viene portato in Tipo (Trattamento intensivo postoperatorio), poi in terapia intensiva. I miglioramenti registrati hanno consentito lo spostamento in reparto: ha ripreso conoscenza e sta meglio. Non dovrebbe avere particolari conseguenze dall’intossicazione. Chiuso il capitolo medico (quello più importante) bisogna aprire quello giudiziario. Il caso, difatti, è stato trasmesso immediatamente alla questura, che a sua volta ha attivato la squadra mobile. 

Gli agenti sono entrati nell’abitazione di Rubiera e hanno eseguito una perquisizione che ha fatto spuntare solo quantitativi modici di hashish, per uso personale. È così scattata, come previsto, la segnalazione alla prefettura: riguarda il padre e lo zio. Contemporaneamente la vicenda del bimbo di 13 mesi è finita all’attenzione del tribunale per i minori: spetterà ai giudici decidere se prendere o meno provvedimenti e di quale tipo. Stando a quanto riferisce la polizia, il padre, che non ha precedenti penali alle spalle, ha spiegato di essere un consumatore occasionale e che il tutto è avvenuto per un incidente. 

Nel frattempo anche i genitori del bambino di 13 mesi che lunedì scorso è finito all’ospedale per l’intossicazione da hashish sono stati denunciati. I poliziotti hanno informato come prassi sia la Procura presso il tribunale dei minori di Bologna sia la Procura di Reggio. Mamma e papà sono quindi stati denunciati per maltrattamenti e omesso controllo del figlio minorenne. Il bambino è ancora ricoverato in pediatria al Policlinico di Modena, è fuori pericolo ma i medici preferiscono trattenerlo in via precauzionale. 

«Nelle nostre zone non era mai accaduta una cosa del genere — commenta il dottor Claudio Ferretti del Sert —. A volte sono capitati casi di bambini che hanno assunto inavvertitamente metadone in uso ai genitori, ma droga mai. Questo dimostra come chi fa uso di queste sostanze possa mettere in pericolo anche la vita altrui. Per un bambino così piccolo ingerire una quantità di hashish anche modica può avere un grosso effetto sedativo e generare un rischio cardiovascolare».