Mercoledì 24 Aprile 2024

Cavallo salvato dal macello: aiuterà i ragazzi disabili

Scandiano, la storia di Uirapuru alla coop Lo Stradello

Scandiano, Il cavallo Uirapuru: con la pet-therapy“ aiuterà i disabili

Scandiano, Il cavallo Uirapuru: con la pet-therapy“ aiuterà i disabili

Scandiano (Reggio Emilia), 13 dicembre 2014 - Salvato dal macello, ora sarà destinato alla “pet-therapy” coi ragazzi disabili del circolo Lo Stradello di Scandiano. Una storia da film che ha come da protagonista un cavallo di sei anni. E magari con una colonna sonora tratta dalle sonate di Bach o Haydn, visto che il nome dell’animale è Uirapuru ossìa una specie di uccello dell’Amazzonia che cinguetta con intervalli armonici di ottave e quinte analoghi a quelli presenti negli spartiti dei due celebri compositori. La favola di Uirapuru proviene dalla Francia. Qui, ad una fiera equina il proprietario lo vende ad un commerciante al fine di essere destinato all’uso alimentare.

Così, a settembre scorso il cavallo si ritrova in un macello reggiano. Ma un’attività congiunta tra il Comando del Corpo Forestale di Reggio e il Servizio Veterinaro dell’Asl blocca tutto dopo aver rilevato alcune irregolarità per quanto concerne i documenti di accompagnamento dell’animale. Così, scatta il sequestro di Uirapuru per evitare che venga macellato senza avere le dovute garanzie sulla provenienza. «Il controllo della documentazione – spiega il commissario capo della Forestale reggiana, Giulio Savelli – è un passo fondamentale per evitare che animali non destinati all’alimentazione vengano avviati alla macellazione per scopo alimentare. Proprio il caso di questo cavallo. Che in realtà avrebbe dovuto di conseguenza essere abbattuto e smaltito. Così, abbiamo preso in considerazione l’idea di affidarlo a qualcuno per altri usi».

Ed ecco che scende in campo il Circolo Ippico Lo Stradello di Scandiano, contattato dalla Forestale, che dopo quasi tre mesi è riuscito a portare Uirapuru nella propria “casa” ieri mattina, dove si trovava ancora rinchiuso nel macello. «E’ stata una battaglia – racconta Katia Faietti, direttrice del circolo – ma ce l’abbiamo fatta. Ha bisogno di cure mediche e di essere ristabilizzato a livello mentale – continua la Faietti - perché stare tre mesi dentro un macello non è semplice. Sarà destinato alla pet-therapy coi ragazzi disabili? Beh, ora non è pronto. Anche perché ha un bel caratterino... Ma ha solo bisogno di tempo. Il cavallo fa l’uomo bugiardo. Ad esempio abbiamo un cavallo, la cui razza è quella col carattere più vivace in assoluto. Mai avrei pensato di farci salire un ragazzino disabile, invece nel giro di poco si è trasformato. Ha una bontà assoluta ed è utilizzato per la riabilitazione equestre con ragazzi affetti da gravi disabilità motorie e mentali».